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"Tracce Urbane al Sud": tra incontri e dibattiti sulla città

Un network di ricercatori si apre alla città: dal 18 al 20 giugno alll’EcoMuseo Mare Memoria Viva di Palermo: dibattiti e riflessioni per parlare di socialità e spazi urbani

  • 17 giugno 2015

Come pensare la nostra città? Come viverla nei suoi spazi e nei suoi linguaggi? Queste sono alcune delle domande che si pone il percorso interdisciplinare “Tracce Urbane al Sud”, manifestazione ad ingresso libero che si svolgerà a Palermo dal 18 al 20 giugno, presso l’Ecomuseo Urbano Mare Memoria Viva (Ex deposito) dalle ore 10 alle 19.30.

Una manifestazione che arriva per la prima volta al sud, e che parla a tutti di città, futuro, socialità e rapporto con gli spazi senza essere esclusivamente per gli “addetti ai lavori”, ma coinvolgendo chiunque abbia voglia di partecipare.

Abitanti, studenti, professori, esperti e non si ritroveranno pertanto coinvolti in una discussione pubblica e aperta su un tema che riguarda tutti, perché la città è di chi la vive e la abita ogni giorno.

"Tracce Urbane" è un network di ricercatori con differenti percorsi disciplinari e provenienti da molteplici università italiane e straniere, che si propone di contaminare differenti discipline e di creare connessioni e confronti costanti con il mondo extra-accademico interessato dai processi di trasformazione delle città.

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A Palermo si parte giovedì 18 giugno con la visita all'Ecomuseo del Mare, per continuare con una serie di stimolanti incontri. Si continua venerdì 19 giugno con una serie di incontri dedicati allo sport, mentre sabato 20 giugno si discuterà sulla museificazione del territorio (visualizza il programma completo).

Gli studiosi delle tracce incontreranno attivisti, accademici, associazioni, persone impegnate per i beni comuni, lavoratori di diversi ambiti per discutere con indipendenza, tenacia e curiosità di questa strana e a tratti incomprensibile vecchia città che è la Palermo in cui viviamo, senza tabù e senza retoriche.

L’esperienza di "Tracce Urbane" nasce, infatti, dall’esigenza di un dialogo, di uno sguardo incrociato, tra urbanisti e scienziati sociali che consideri anche gli abitanti della città.

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