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Un "cantiere aperto": ritorna a vivere il Teatro Garibaldi

Il Teatro Garibaldi di Palermo riapre come "cantiere aperto". Per 7 mesi il Comune affida temporaneamente lo spazio all'associazione Teatro Garibaldi di Matteo Bavera

Balarm
La redazione
  • 21 gennaio 2014

Tra ottimismo e polemiche riapre il Teatro Garibaldi, in via Castrofilippo a Palermo. Il Comune ha presentato il progetto di assegnazione temporanea dello spazio all'associazione Teatro Garibaldi di Matteo Bavera.
L'intento è quello di far tornare la struttura pienamente fruibile già a partire dai prossimi mesi, in contemporanea alla messa in opera di tutta una serie di interventi indispensabili sia per il completamento degli allestimenti interni, sia per il recupero di quelle parti che sono state oggetto di atti vandalici proprio nelle scorse settimane.
Il progetto, che avrà la durata di sei mesi, prende il nome di "Voci sole per il Teatro Garibaldi a Cantiere aperto in Europa" e partirà il prossimo 28 febbraio.
La vicenda del Teatro Garibaldi Aperto è emblematica: espressione di noncuranza e mala gestione istituzionale, nell’aprile 2012 viene occupato da uomini e donne dello spettacolo in nome di quell’arte a cui è da sempre destinato. Ma, dopo essere stato riconsegnato simbolicamente alla città di Palermo, viene tradito nuovamente dall’indifferenza dei più.
«Successivamente all’esperienza dell’occupazione - spiega l’assessore alla Cultura Francesco Giambrone - non si è riusciti a garantire la salvaguardia del Teatro Garibaldi, tanto da venire vandalizzato. È forte, dunque, l’esigenza di conciliare emergenza e progetti concreti. Proprio la condizione di emergenza ha accelerato i tempi d’inizio dell’attività teatrale, in concomitanza con l’inizio dei lavori di restauro».
Nell’ottica dell’azione promossa dall’amministrazione comunale per l’assegnazione degli spazi da dedicare a pubblica utilità per progetti culturali e sociali, l’iniziativa è stata elaborata in collaborazione con l’Unione Teatri d’Europa sul principio di conciliare il “cantiere di lavoro” con un “cantiere di idee”, che possa essere un nuovo ed intenso stimolo artistico per la città di Palermo. D’altronde, a detta dello stesso Giambrone, «Il modo migliore per custodire un luogo è abitarlo».
Il nuovo programma di spettacoli è stato annunciato da Matteo Bavera secondo il quale, proprio il teatro può essere d’aiuto nella riqualificazione cittadina. «Nel 1996 - spiega il direttore - il Teatro Garibaldi era specchio di una Palermo distrutta; ora è specchio di una città che prova a rialzarsi».
Tante le iniziative ad ampio respiro europeo ed importanti le collaborazioni, con la voglia di lavorare sui giovani omaggiando, però, i grandi maestri. Si inaugura il 28 febbraio con “Nunzio” di Spiro Scimone e si prosegue l'8 marzo con “A-H” di Antonio Latella. Da 21 al 23 marzo, appuntamento con la musica contemporanea sperimentale dell'associazione Curva Minore, mentre ad aprile, il Garibaldi si apre alle arti visive, grazie all’iniziativa “Installare il Teatro” di Marina Abramovic, a cura di Paolo Falcone.
Fino al mese di giugno previsti, inoltre, seminari, incontri, laboratori con esponenti dello spettacolo di grande spessore: basti citare, a tal proposito, Maurizio Donadoni, definito da Matteo Bavera un mangiatore di teatro. Tra giugno e luglio, contemplati gli appuntamenti con “Anno Zero” di Roberto Zappalà, le collaborazioni con l’Institut Français e il Goethe Institut per il progetto di traduzione e mise en espace del “Pozzo dei Pazzi” di Franco Scaldati, la “Dissonorata e altre donne del Sud” di Saverio La Ruina, ancora, “Fuochi a mare per Vladimir Majakovskij” di Andrea Renzi e il “Frankenstein” di Tommaso Ragno.
Per tutta la durata del progetto, è prevista l’apertura di una Biblioteca del Teatro e dello Spettacolo dedicata a “Franco Quadri”, realizzata con il fondo di libri personale di Matteo Bavera e quelli donati da Jacopo Quadri.
Un calendario non ancora definito, ma volontariamente. «Si tratta di un teatro sì programmato - spiega Bavera - ma aperto a nuove collaborazioni. In quanto direttore artistico ho fatto delle scelte, ma sono aperto al dialogo. Mi ripropongo un programma ad incastro che voglia arricchirsi nel tempo, con lo scopo di dare al teatro la stessa importanza che ha altrove e renderlo un fatto sociale».
Le reazioni degli artisti residenti non sembrano tutte favorevoli e sembrano tentennare dinnanzi ad una mancanza di dialogo con gli ex occupanti. Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando tiene a sottolineare l’urgenza degli interventi resi finalmente possibili dal nuovo decreto "Valore Cultura", del ministro ai beni Culturali Bray. «Chiaramente – spiega Orlando - questa fase di cantiere-teatro, che inauguriamo oggi, sarà una condizione di passaggio: quando a lavori ultimati, il cantiere verrà chiuso, il teatro continuerà. Un teatro non occupato ma usato nella sua incompiutezza armonica, nel tentativo di donare una struttura stabile ad un teatro ontologicamente instabile».
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