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Un teatro da ridare alla città: il Montevergini "liberato"

"Montevergini liberato e riaperto alla città": con questo striscione un gruppo di cittadini esprimono l'intento di ridare uno spazio culturale prezioso a Palermo

Balarm
La redazione
  • 13 ottobre 2016

Un rilancio culturale che non è mai arrivato, un bando per l'assegnazione che non si è mai concretizzato, il rischio di lasciare il Teatro Montevergini a progetti inconclusi: per queste ragioni un gruppo di cittadini palermitani a riappropriarsi degli spazi dell'ex convento, occupandolo.

Si definiscono un "gruppo informale e composito di cittadini" gli occupanti, che dichiarano di voler rendere comune uno spazio che fino ad adesso è stato usato gratuitamente e saltuariamente solo dal Teatro Biondo e che, per altro, sottolineano di non voler interferire con le attività di quest'ultimo.

Di fatto, lo spazio occupato non comprende l'ex Chiesa del Montevergini che è adibita a sala teatrale e gli occupanti, dopo aver ribattezzato lo spazio "Montevergini Liberato", hanno già chiarito che non c'è stato e non ci sarà alcun atto di forza, ma solo la volontà di fare in modo che lo spazio torni ad essere usato pienamente.

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D'altra parte, però, è arrivata la secca risposta dell'assessore alla cultura, Andrea Cusumano, che ha dichiarato che non verrà tollerata alcuna prepotenza da chi "non ha ruolo, conoscenza e diritti per potersi sostituire all'amministrazione pubblica".

«L'amministrazione comunale - si legge in una nota diramata dall'Ufficio stampa del Comune - ha già indicato che, per il Montevergini, intende proseguire la virtuosa collaborazione con il Teatro Biondo, cui sarà affidato, al fine di ottenere i numeri necessari alla non rinunciabile proposta per l’ottenimento del riconoscimento di Teatro Nazionale».

Alle parole dell'assessore gli occupanti hanno risposto dichiarando che di non volersi arrogare alcun diritto esclusivo sulle scelte dello spazio: non dovrebbero dunque essere a rischio le attività che vedono coinvolto il teatro, dal "Festival del Teatro Bastardo", alle "Vie dei Tesori", alla "Notte di Zucchero".

Il progetto degli occupanti sembra, al momento, più che virtuoso:
più di una volta, con calma e pacatezza, in un clima ordinato, hanno infatti dichiarato che il loro percorso vuole portare ad una sola conclusione: offrire un progetto culturale completo, aggiungendo iniziative culturali a quelle già offerte dal Comune.

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