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Vinitaly 2016 premia la Sicilia: parla Francesco Ferreri

Alla fiera di Verona tanto interesse per il padiglione Sicilia fra premi e grandi numeri. Francesco Ferreri, presidente di Assovini Sicilia, commenta dati e successi

  • 17 aprile 2016

La cinquantesima edizione di Vinitaly, la più grande fiera del settore in Italia, ha visto i produttori siciliani protagonisti. Abbiamo chiesto di tracciare un bilancio a Francesco Ferreri, presidente di Assovini Sicilia, l’associazione che raggruppa più di 70 aziende vinicole che, insieme, rappresentano oltre l’80% della produzione siciliana.

Presidente, quante sono state le aziende presenti quest’anno a Vinitaly?
Più di 54. Possiamo davvero dire che è stata “un’ottima annata”! Vinitaly, soprattutto questa edizione, è stata una grande opportunità per le nostre aziende data la partecipazione di tanti buyer. La nostra presenza è stata realmente finalizzata alla promozione dei vini e, per un settore che esporta oltre il 70% di ciò che produce, è stato un modo in più per far parte di un mercato internazionale.

Com’è stata l’affluenza al padiglione Sicilia?
Quello siciliano è sempre uno dei padiglioni più visitati. Negli anni abbiamo visto che questa non è una moda, ma un trend sempre in crescita.

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Cosa lo rende così attrattivo?
Il modo di raccontare i nostri prodotti. Assovini è nata con l’idea di unire i produttori siciliani e di promuovere i nostri vini non come prodotti a sé stanti ma sempre legati alla storia del territorio da cui provengono. È una formula vincente perché attraverso i vini raccontiamo la Sicilia, una terra che esercita un fascino irresistibile sui consumatori di vino.

Ci può spiegare meglio questa formula?
Chi consuma vino vuole approfondire la conoscenza del territorio in cui viene prodotto. La bottiglia è una grande ambasciatrice del luogo di provenienza ed è davvero un volano per il turismo enogastronomico. La presenza di tante aziende a Vinitaly è anche finalizzata ad incrementare questa forma di turismo e sono tante le case vinicole che negli ultimi 10 anni si sono attrezzate per accogliere i visitatori nelle loro cantine. Un esempio su tutti sono le Cantine Florio a Marsala: uno storico marchio che accoglie i turisti in uno dei posti più belli del mondo.

Quest’anno la Sicilia è stata anche premiata per il miglior vino bianco, titolo andato all’azienda Disisa per il suo “Chara”.
Sono particolarmente felice per questo risultato: è una vittoria per tutto il settore che è stato capace di fare sistema. Questo è lo spirito della nostra associazione, fondata da tre grandi siciliani come Diego Planeta, Lucio Tasca e Giacomo Rallo che hanno avuto l’intuizione di non remare gli uni contro gli altri ma di promuovere insieme la nostra terra. Quando muovevo i primi passi nel settore Planeta mi disse: «Guarda il mappamondo e osserva la Sicilia. Siamo solo un puntino. Perché dovremmo essere nemici? Insieme, invece, possiamo portare la Sicilia nel mondo».

Un settore, quello vinicolo, che ha saputo unire le forze e le competenze per promuovere nel mondo uno degli aspetti migliori della Sicilia, quello del vino e dei suoi prodotti e, con essi, la storia di una terra che, nonostante tutto, ha ancora la capacità di ammaliare tutto il mondo.

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