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Gigi Borruso vince il Premio "Dante Cappelletti”

Gigi Borruso ha trionfato con il suo progetto di spettacolo nella 6° edizione del Premio Tuttoteatro.com rivolto ad opere inedite, con "Fuori campo”

  • 21 dicembre 2009

Grande soddisfazione per il teatro siciliano. L’attore e regista palermitano Gigi Borruso ha infatti recentemente ottenuto, grazie al suo testo “Fuori campo”, il prestigioso Premio Tuttoteatro.com “Dante Cappelletti” alle arti sceniche, giunto ormai alla 6° edizione, e dedicato alla memoria dell’indimenticato docente e critico teatrale, prematuramente scomparso nel 1996. La premiazione, a seguito della finale svoltasi il 12 e 13 dicembre scorso presso il Teatro India di Roma, ha fruttato a Borruso un contributo alla produzione dello spettacolo di 6.000 euro.

La giuria ha deciso inoltre di attribuire la menzione speciale a "Radio Hamlet" di Giuseppe Provinzano. Ecco le motivazioni: intelligenza e disinvoltura permettono a Giuseppe Provinzano di riattivare al presente il plot più classico di tutti i tempi. Con lo sguardo rivolto alla lezione di Heiner Mueller, l''intraprendente attore palermitano e i suoi compagni inoculano sensi nuovi nel corpo del testo, e ricostruiscono la saga famigliare di Amleto nel deformante controluce della famiglia Simpson, con divertenti incursioni nella cultura pop.

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Cresciuto alla scuola di teatro Teatés sotto il magistero di Michele Perriera, con cui ha lavorato come attore tra gli anni ’80 e ’90, Borruso ha fondato nel 1998 la Compagnia dell’elica per realizzare un proprio percorso creativo che si avvalesse anche della sua esperienza di didattica teatrale. Anche in virtù della sua collaborazione con la RAI, con il Teatro Biondo di Palermo e la direzione della Scuola di Teatro Comunale di Gibellina, Borruso ha intrapreso una attività registica ricca di successi e riconoscimenti nazionali. “Fuori campo”, concerto per voci, corpi e marionette, è un progetto di teatro sperimentale che prende spunto dal lavoro che Danilo Dolci ha svolto in Sicilia negli anni ’50 e ’60, raccogliendo interviste di quell’umanità al margine che sempre ha costituito il centro del lavoro del grande sociologo.

Ad esse, Borruso ha aggiunto delle audio-interviste con i marginali di oggi, i sottoproletari delle periferie, gli immigrati e nomadi, i senza fissa dimora che gravitano intorno a Piazza Marina, nel centro storico di Palermo. Figure di reietti, queste, la cui consistenza tende a ridursi sempre più fino a scomparire, a causa dell’interesse esclusivamente strumentale dimostrato dai media e dalla politica. Per questo sulla scena Borruso porta solo delle voci, unica presenza irriducibile di una sostanza altrimenti impalpabile. Questo concerto di voci e di corpi si realizza quindi quasi come un gioco che vuole palesare, oltre ogni ideologia e mistificazione, l’oscenità politica che, ignorando sostanzialmente le loro problematiche, si manifesta solo per intimidire e reprimere queste realtà sociali, infettando sempre più le cicatrici della coscienza.

La potenza di questo progetto di spettacolo ha evidentemente colpito la giuria del Premio istituito dall’associazione culturale Tuttoteatro.com, diretta da Mariateresa Surianello, costituita da eminenti figure del Teatro e della Politica, che ha tributato ad esso il massimo riconoscimento come opera inedita o comunque mai allestita in forma scenica, con la seguente motivazione: «un viaggio sospeso e di impossibile equilibrio, alla ricerca di una compiuta drammaturgia che viva di associazioni, indignazioni e colpi di teatro struggenti, come l'apparizione di fantocci, che nel finale perderanno il volto, nella denuncia di un mondo dove l'ombra degli uomini diventa sempre più trasparente». Il progetto di Borruso ha prevalso su una rosa di sette studi scenici selezionati nel corso della semifinale svoltasi al Teatro Furio Camillo di Roma nel mese di novembre.

L’associazione, sostenuta dall’ETI (Ente Teatrale Italiano), dall’Assessorato alle Politiche Culturali della Provincia di Roma, dal Comune di Piancastagnaio e realizzato in collaborazione con il Teatro di Roma, ha proseguito così il suo meritorio impegno a sostegno delle nuove proposte provenienti dalle nuove leve del teatro sperimentale contemporaneo, spesso prive di sbocchi e di possibilità di espressione e visibilità. E il premio ha continuato a svolgere il suo ruolo di occasione importante di confronto e sostegno per i concorrenti, ma anche per chi, assistendo ai progetti di spettacolo, ha la possibilità di fare un breve viaggio nella produzione contemporanea, scoprendo le urgenze espressive di chi vuole continuare ad osservare la realtà e le sue continue mutazioni, attraverso il teatro, la danza, la musica e l’arte visiva. Linguaggi, evoluzioni, dinamiche che contengono cambiamenti e nuovi futuri possibili. Infatti, come sostiene la direttrice Surianello: «Un anno difficile per il teatro italiano sta per terminare, lasciando poche speranze per il prossimo futuro. In un paesaggio sempre più segnato dai danni di una politica culturale inadeguata alla realtà del Paese, a quella diffusa presenza di produzione indipendente essenziale al rinnovamento del teatro, diventa utile l’esito della ricognizione nella scena contemporanea che il Premio propone».

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