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Ztl d'ateneo, gli studenti dell'Università di Palermo protestano: "Stop Uniparking"

All'Unipa è quasi tutto pronto per attivare la ztl d'ateneo, la cui simulazione gratuita partirà a maggio. Nonostante le proteste delle associazioni i tornelli sono già pronti

  • 21 aprile 2016

Telecamere, tornelli e parcometri ad ogni varco della cittadella: l'ateneo palermitano è pronto per Uniparking, nonostante le insistenti proteste da parte di studenti, docenti e lavoratori dell’ateneo.

A maggio partirà la simulazione gratuita della ztl universitaria, in attesa dell’entrata in funzione effettiva prevista per settembre. Una storia lunga quella dell’accesso a pagamento nella cittadella, risalente alla gestione Lagalla.

Storia tormentata, che ha visto i rappresentanti degli studenti (Udu, Intesa Universitaria, Contrariamente RUM) astenersi quando nel 2009 fu approvata la convenzione con l’Ati - consorzio di tre imprese private.

Da allora i nuovi rappresentanti degli studenti hanno tentato di arginare il problema e di migliorare le condizioni del servizio: «il nostro è un atteggiamento propositivo – dice Marco Ferrante rappresentante degli studenti di Vivere Ateneo dal 2015 – dobbiamo fronteggiare una situazione ereditata e stiamo cercando di ottenere più servizi».

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«Nel frattempo - continua Ferrante - stiamo cercando di trovare un cavillo per far decadere la convenzione. È una vergogna –continua Ferrante – che per accedere al luogo dove ci formiamo si debba pagare».

Fra le proteste messe in atto negli ultimi giorni una cinquantina di studenti del Collettivo Universitario Autonomo hanno occupato simbolicamente gli uffici del Rettorato, esponendo da un balcone dell’edificio due striscioni contro Uniparking.

Le pressioni hanno ottenuto l’effetto sperato: le due studentesse delegate dal gruppo, Giuditta Lo Tauro e Silvia Fabra, hanno incontrato il rettore Fabrizio Micari. «Abbiamo esposto tutti i punti che riteniamo importanti», dichiara Giuditta Lo Tauro, studentessa di Architettura.

«Questa è una tassa ingiusta che oltre a gravare sugli studenti già costretti ad affrontare spese eccessive per servizi non garantiti, andrà interamente alle imprese private che gestiranno il tutto».

Sì, perchè l’accesso a pagamento non porterà introiti direttamente all’Ateneo: in cambio di un servizio gratuito di navette e videosorveglianza, l’Ati intascherà l’intero pedaggio richiesto per l’ingresso totalmente a spese degli studenti, costretti a sottoscrivere degli abbonamenti.

Continua la Lo Tauro: «Cosa fare nel caso in cui il numero dei parcheggi fosse inferiore al numero degli abbonati? Abolire la tassa o almeno escludere dal pagamento gli studenti con il reddito più basso».

Il Rettore, con questa fastidiosa eredità per le mani, si è limitato a rispondere che la tassa, irrisoria, non peserà nelle tasche degli studenti e che sarebbe impossibile, a questo punto, bloccare l’avvio di Uniparking in quanto Unipa dovrebbe pagare una penale da milioni di euro, che al momento non possiede.

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