"Cucina vegetariana e naturismo crudo" in libreria, aspettando la Settimana Vegetariana
La Palermo Vegetariana presenta ai lettori il libro "Cucina vegetariana e naturismo crudo" di Enrico Alliata Duca di Salaparuta (Sellerio). Interviene Amelia Crisantino. Letture di Letizia Porcaro.
Il duca di Salaparuta proprietario dei vigneti di Casteldaccia, da cui si produceva lo splendido Corvo, rosso e bianco, fu uno di quei gentiluomini internazionali con case e palazzi nell'isola e relazioni in tutte le corti d'Europa. E non voleva, per il semplice peccato della gola, trovarsi implicato in orrendi delitti contro il genere animale. Seguace di quella corrente di pensiero molto anglosassone, dopo essere stata per secoli principalmente orientale, che va sotto il nome di "teosofia", Enrico Alliata di Salaparuta guardò alla tavola per tutta la sua lunga e prolifica vita come a un rito d'attenzione verso il prossimo e verso l'ospite. Possibilmente il meno cruento possibile.
Nelle sue tavole imbandite trionfavano le invenzioni vegetariane di naturismo crudo che in quegli albori del secolo tanto piacevano ai benpensanti della buona società europea. Nella passione per i fornelli, che considerò un apostolato da portare avanti con stile nella buona e nella cattiva sorte, il duca non era solo. Insieme a lui si potrebbero citare i nomi di milord russi, come li chiamavano a Firenze, di alcuni nobili tedeschi seguaci del Kaiser Guglielmo; di intellettuali decadenti e di appassionati anarchici che alternavano la voglia di purezza sociale a qualche delitto altolocato e a un pasto a base di radici e verdure bollite.
Vini offerti da Tasca d'Almerita sponsor di cultura.
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