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Una giornata nella Valle del Belìce: terra di tesori e sapori

  • Partenza da piazzale Giotto - Palermo
  • 23 novembre 2014 (evento concluso)
  • 09:30
  • 55 euro a persona con pullman, 43 euro (bambini dai 5 ai 10 anni), 40 euro a persona senza pullman, 30 euro (bambini dai 5 ai 10 anni)
  • Per informazioni e prenotazioni telefonare al numero 380.6523494, oppure inviare una mail a palermocultour@gmail.com

Balarm
La redazione

Palermo Cultour organizza un ricco tour eno-gastronomico fuori porta alla scoperta degli antichi sapori e tesori della Valle del Belice, fertile terra dalla profonda cultura artistica-storica e naturalmente eno-gastronomica.

Il tout inizia con la visita alla Cantina Funaro di Santa Ninfa, una giovane azienda vitivinicola ed agricola, dislocata nella provincia di Trapani tra i comuni di Santa Ninfa e Salemi (Fontana Bianca), che vanta 85 ettari di superficie agricola tra vigneti, oliveti, ortaggi e arboreti da frutta. Tutta l’azienda è particolarmente attenta all’ambiente, coltivando tutti i terreni con metodo “Biologico”.

In cantina è prevista una visita guidata e dettagliata dei vigneti di Fontana Bianca, dai filari ai procedimenti di vinificazione di tutta la linea di produzione e dello spumante "Metodo Classico". Segue una effervescente degustazione di 4 vini e dell’Olio Extravergine Funaro accompagnata da un ricco buffet di prodotti tipici locali ed aziendali, rigorosamente stagionali.

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Il pranzo è composto da: antipasti della tradizione agricola, carni locali grigliate sul posto, frutta fresca e dolci fragranti. Il tutto rigorosamente organizzato nei vigneti dell’azienda agricola di Fontana Bianca e accompagnati da etichette di vino della cantina. Tutti i prodotti utilizzati per la ristorazione sono a “Km Zero”, ovvero acquistati da aziende locali o prodotti direttamente in azienda. La cucina di cantina Funaro è una tipica cucina casalinga, che rivisita in modo tradizionale e creativo la gastronomia locale.

Nel pomeriggio si avrà la possibilità di conoscere le bellezze monumentali di Salemi che, colpita dal terribile terremoto del 1968, racchiude ricchi gioielli monumentali e  artistici, oggi riqualificati grazie all'apertura di inediti e interessanti musei. La visita del paesino di Salemi, condotta da guide locali prevede infatti l'ingresso nella maggiori chiese, del Castello e del ricco polo museale dove spicca il famoso Museo della Mafia, realizzato dall'artista siciliano Cesare Inzerillo, insieme ai giovani del Laboratorio Sgarbi.

Dedicato a Leonardo Sciascia, simbolo di un'antimafia non retorica, utilizza il linguaggio dell'arte per parlare di mafia in modo provocatorio e non convenzionale, attraverso un percorso multisensoriale, congegnato per immergere il visitatore in uno straordinario processo emotivo. Particolare anche il museo del risorgimento riaperto al pubblico in occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia.

Attraverso le fonti documentarie dell'Archivio Storico Comunale, le tele, i ritratti e le collezioni di armi dell'epoca, si testimonia la partecipazione di Salemi al processo di unificazione e all'ingresso di Garibaldi e dei Mille in Sicilia. Accoglie le opere provenienti da alcune delle chiese distrutte o danneggiate dal terremoto del 1968. Il Museo dell'Arte sacra racchiude la splendida cappella della "Casa Santa" realizzata nel 1705, copia fedele della Casa Santa di Loreto. Dopo un buon caffè è previsto il ritorno a Palermo.

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