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"Toréador" e "Cavalleria Rusticana": una nuova produzione per il Teatro Massimo

  • Teatro Massimo - Palermo
  • - Palermo
  • 18 aprile 2015 (evento concluso)
  • 20.30
  • da 137 euro a 38.50 euro
Balarm
La redazione

"Le Toréador" e "Cavalleria Rusticana", ovvero due modi opposti di risolvere il triangolo amoroso. Nell’opera di Adolphe Adam, non a caso sottotitolata “L’accordo perfetto”, la relazione a tre viene raccontata in modo “illuministico”, con il trionfo – si direbbe oggi – della coppia aperta. Nella celeberrima opera di Mascagni, invece, il tradimento si rivolve in un duello.

Sono queste le due opere che, in dittico, debuttano al Teatro Massimo di Palermo in una nuova produzione del Teatro. Per "Le Toréador" si tratta di una prima nazionale in versione originale; per "Cavalleria Rusticana" di una produzione basata su un bozzetto di Renato Guttuso. Il direttore artistico è Oscar Pizzo; il direttore degli allestimenti Renzo Milan; il direttore d’Orchestra Stefano Ranzani; la regista Marina Bianchi; il coreografo Enrico Morelli; l’autore delle scene e dei costumi Francesco Zito; il soprano palermitano Laura Giordano che interpreta Coraline nel Toréador e che torna sul suo teatro dopo numerosi successi internazionali; il soprano Luciana D’Intino, che è Santuzza in Cavalleria Rusticana.

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“Il legame principale tra le due opere - spiega la regista Marina Bianchi - è che si parla sempre di un triangolo amoroso, risolto ovviamente in maniera molto diversa. Si tratta della differenza tra la Francia e l’Italia, ma anche tra l’illuminismo e il verismo. Le Toréador riprende una grande tradizione teatrale di prosa, di dialoghi parlati, come avveniva nel Settecento, tradizione che poi si trasmette appunto all’opéra-comique. La protagonista Coraline, cantante d’opera sposata controvoglia con un torero in pensione, riesce a costringere il marito ad accettare l’amante, il flautista dell’Opéra Tracolin, e finiscono per convivere sotto lo stesso tetto in quello che è, secondo il sottotitolo dell’opera, l’accordo perfetto. Storia illuministica perché è il trionfo della soluzione ragionevole, in Cavalleria invece entri nel conflitto completamente e parteggi per i personaggi”.

“Solitamente Cavalleria Rusticana viene accostata a Pagliacci per esigenze sceniche, visto che entrambe le opere sono ambientate all’aperto in una piazza – dice Renzo Milan – questa volta invece passiamo dagli interni in stile liberty di Toréador alla piazza di Cavalleria, cosa che comporta un cambio scena molto impegnativo. Da un interno teatro si passa alla piazza con la facciata della chiesa di una cittadina siciliana”.

Il bozzetto di Guttuso era stato creato nel 1971 per "La sagra del signore della nave" di Michele Lizzi al Teatro Massimo. Fu ripreso nel 1974 per Cavalleria rusticana al Politeama, e su questo si è basato Francesco Zito per l’attuale scena rusticana.

“Per Cavalleria la scena era solo uno schizzo - dice Zito - con una prospettiva completamente inventata. Io ho cercato di immaginare un paesino siciliano come poteva averlo visto Guttuso, ho tradotto nella realtà l’immagine pensata da lui. E quindi la chiesa con le proiezione giuste, l’osteria di mamma Lucia a sinistra con la tenda bianca e verde, il mare sullo sfondo con le canne. La scena di Toréador invece parte da un’idea della regista: visto che la protagonista è una cantante lirica, è stata ambientata in un palcoscenico teatrale, in modo da rendere teatrale questa vicenda un po’ da pochade, e renderla come un gioco di specchi. E il teatro che abbiamo deciso di realizzare è il Massimo di Palermo”.

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