Liberazione 2015, liberi anche di ballare e cantare
Se da 70 anni viviamo nella democrazia e in libertà lo dobbiamo agli uomini e alle donne che nel 1945 ci hanno affrancato dal nazifascismo. Ricordarlo è un dovere e può diventare anche un piacere.
Anpi, Arci, Insmli e Radio Popolare hanno unito le forze per proporre un’iniziativa rispettosa di quel sacrificio ma anche gioiosa. Un'idea semplice e geniale che ebbe Antonio Greppi, il sindaco della Liberazione di Milano, nell'invitare i suoi concittadini a ringraziare i partigiani nel modo più naturale e spontaneo: ballando.
Le cronache di allora raccontano di musiche e canti che salivano dalle macerie, di orchestrine improvvisate nei cortili, di migliaia di persone che - ballando per strada - segnalavano il loro desiderio di tornare alla pienezza della vita dopo anni di guerre e lutti.
Non era spensieratezza, ma energia che riprendeva a fluire nelle vene della democrazia appena riconquistata. 70 anni dopo, l'appuntamento si sposta a Palermo, in piazza Bellini, alle 22.00, con l'Orchestra Popolare di Tavola Tonda e tutti gli amici musicisti che vorranno contribuire.
A mezzanotte, come momento unificante, i partecipanti in tutte le piazze d'Italia suoneranno e canteranno la stessa, significativa, canzone: così ci sarà davvero un filo comune che unirà le montagne con le città, le social-street con le aie dove si suona, balla o canta, dove si ringrazia chi ha lottato per la libertà di tutti.
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