FESTIVAL E RASSEGNE
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Cambia la Grecia, cambia l´Europa. Noi stiamo con la Grecia: manifestazione a Piazza Verdi

  • Piazza Giuseppe Verdi - Palermo
  • 3 luglio 2015 (evento concluso)
  • 18:00
  • Ingresso libero

La crisi greca tra polemiche e responsabilità: Palermo in piazza per parlare di democrazia e scelta pubblica. Il referendum popolare del governo Syriza sulle “proposte” dei creditori è un atto che mette in gioco il futuro di tutti i cittadini europei. Un doppio bivio: da un lato l’Europa dell’austerità e della finanza, dall’altro l’Europa delle persone, della democrazia, della giustizia sociale.

Sul piano economico, le misure di austerità imposte dalla Troika hanno determinato un crollo della ricchezza nazionale e della capacità produttiva del Paese, facendo enormemente aumentare peraltro lo stesso debito pubblico, sempre più insostenibile. I prestiti internazionali, imbellettati con l’etichetta di “pacchetti di salvataggio”, sono serviti quasi esclusivamente a salvare le banche private greche ed europee (francesi e tedesche soprattutto), riducendo la loro esposizione verso i titoli del tesoro ellenici (solo il 10% di questi prestiti sono finiti nella spesa corrente dello Stato).

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Ai creditori privati, insomma, si sono sostituite le cosiddette “istituzioni” internazionali (Ue, Fmi, Bce). Le stesse che oggi, brandendo l’arma del debito, vorrebbero costringere il governo di Atene ad imporre altri supplizi al proprio popolo. Ancora tagli alla spesa sociale e ai salari, imposte indirette sui consumi (anche alimentari), nuovi tagli alle pensioni, licenziamenti più facili, svendita di quel che resta del patrimonio e dell’imprenditoria pubblica del Paese. La Grecia non resiste.

Ecco perché il governo guidato da Alexis Tsipras ha detto No, chiamando il proprio popolo ad esprimersi democraticamente il prossimo 5 luglio. Una lezione di dignità e di democrazia; una scelta, insieme difficile e coraggiosa, che riapre la partita per il cambiamento e la salvezza dell’Europa. Non è un affare interno alla Grecia, né solo una questione di soldi e di listini di borsa. È una battaglia che riguarda da vicino i diritti e le libertà tutti i popoli europei, su cui governi e finanza hanno scaricato in questi anni il costo della crisi.

La vittoria del No non sarà la fine dell’Europa, né il viatico per la fuoriuscita della Grecia dall’euro.

COSA C'È DA FARE