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"Pseudolus": la commedia degli inganni in scena a Segesta

  • Calatafimi Segesta Festival- Dionisiache
  • Teatro Greco - Calatafimi-Segesta (Tp)
  • 30 agosto 2015 (evento concluso)
  • 19:15
  • 17,50 euro (intero)
  • Biglietti acquistabili su Ticketone e Tickettando. Disponibile servizio bus navetta dedicato all'evento al costo di 12,50 euro. Per informazioni contattare il numero 091.203511

Balarm
La redazione

Per la rassegna artistica “Calatafimi Segesta Festival-Dionisiache” è di scena “Pseudolus” di T.M. Plauto, per la regia di Walter Manfrè, con Manlio Dovì, Domenico Pantano e con Marco Prosperini.

La scena iniziale si apre con il giovane Calidoro abbattuto, triste e sconfortato. Costui è l’amante di Fenicia, la giovane cortigiana di Ballione, il proprietario di un bordello). Calidoro è abbattuto perché Fenicia, nell’ultima lettera che gli ha inviato, scrive che è stata venduta da Ballione ad un soldato macedone per venti mine e quindi presto non potranno più vedersi.

Calidoro mostra la lettera a Pseudolus, suo fidato servo, il quale, volendolo aiutare, si impegna per trovare, entro la fine del giorno, il denaro necessario per riscattare Fenicia prima che il soldato macedone consegni le ultime cinque mine al ruffiano: le mine saranno “gentilmente” offerte da Simone, il padre di Calidoro, solo che lui ancora non lo sa.

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Entra in scena Ballione seguito da Pseudolo e Calidoro i quali chiedono spiegazioni riguardo la vendita affrettata di Fenicia e lo pregano di dar loro ancora un po’ di tempo, cosicché possano procurarsi il denaro necessario. Ma Ballione, noncurante degli insulti che i due gli rivolgono, risponde imperterrito che non concederà alcun privilegio ai due, ma consegnerà la donna a chi lo pagherà. Ballione esce di scena mentre i due, escogitando un piano per sottrarre le venti mine a Simone, incontrano proprio quest’ultimo che arriva con Callifone, un suo vicino. Simone, avendo capito le intenzioni di Pseudolo, gli propone un patto: se il piano del servo riuscirà, Simone gli verserà subito venti mine altrimenti lo farà torturare.

II Pseudolo, davanti alla casa di Ballione, incontra Arpace, lo schiavo inviato dal soldato macedone con il denaro restante e la contromarca per riscuotere Fenicia. Pseudolo prova ad ingannarlo fingendosi un servo di Ballione ma Arpace non si lascia fregare e si tiene il denaro; tuttavia Pseudolo riesce ad ottenere la contromarca necessaria perché lo scambio avvenga e lo invita ad andare alla locanda.

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