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"Le vie dei tesori": fado e musiche da barberìa con i Lavoisier e la Compagnia di canto popolare favarese

Balarm
La redazione

Un filo rosso che lega culture e territori. Un puzzle di suggestioni che magicamente si ricompone nel sentimento della musica, delle musiche del Mediterraneo. Rimbalzano da una sponda all’altra del mare nostrum le calde note del concerto dei Lavoisier e della Compagnia di Canto popolare favarese, insieme per una serata che è un incontro inedito e virtuoso di emozioni nel segno della nostalgia.

I primi, portoghesi, conosciuti e apprezzati in tutta Europa, portano in scena il fado, suono e anima della loro terra; il quintetto siciliano propone un repertorio delle musiche da vecchie barberìe siciliane, già protagoniste, con l’attore Massimo Venturiello, dello spettacolo "Barberìa", accolto nei maggiori teatri italiani.

Così si danno il passo e si intrecciano il canto lusitano della lontananza e dell’abbandono e le atmosfere perdute dei saloni di una volta, quando i barbieri, i cosiddetti "medici selvaggi", tagliavano i capelli ma si occupavano anche di estrarre denti, curare le ossa e praticare i salassi, mentre negli svogliati pomeriggi domenicali suonavano con perizia orchestrine dilettanti di chitarra e mandolino.

Lo spettacolo nasce da un’idea di Giuseppe Calabrese e Maurizio Piscopo, che è anche autore del libro-cd "Musica da Saloni", con prefazione di Andrea Camilleri, e da un progetto che punta a ottenere per le musiche da barberìa il riconoscimento Unesco di Patrimonio immateriale dell’Umanità, conferito al fado nel 2011.

"Le vie dei tesori" propone ai cittadini un’alleanza nel segno della cultura, della conoscenza, della riappropriazione degli spazi. E di contro, offre ai visitatori esterni un sistema-Palermo ricco di itinerari, di nuove prospettive, di nuovi spunti di dialogo, di nuove forme di accoglienza.

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