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Da Sibelius a Čajkovskij: il nuovo concerto dell'Orchestra Sinfonica Siciliana

  • Piazza Ruggero Settimo - Palermo
  • 23 luglio 2016 (evento concluso)
  • 21.00
  • 5 euro (intero), 3 euro (ridotto)
  • Per informazioni e prenotazioni telefonare ai numeri 091.6072532, 091.6072533 o scrivere una mail a biglietteria@orchestrasinfonicasiciliana.it

Sibelius, Debussy, Grieg e Čajkovskij: sono questi i grandi compositori per il concerto dell'Orchestra Sinfonica Siciliana, diretto da Stefano Romani che si tiene, sabato 23 luglio alle ore 21.00, in piazza Ruggero Settimo a Palermo.

Composta nel 1893, quando Sibelius aveva appena 28 anni, "Karelia" ha goduto e gode di una straordinaria popolarità presso il pubblico. Di contenuto nazionalistico, la suite si apre con "Intermezzo", un brano che descrive la processione degli operai di Karelia che pagano le tasse al principe di Lituania.

Nel 1903, Debussy compose le "Deux Danses" ("Due danze") per arpa cromatica e orchestra d'archi su commissione della Maison Pleyel che intendeva valorizzare, in concorrenza con la casa Erard che produceva la tradizionale arpa diatonica, la nuova arpa cromatica costruita da Gustavo Lyon.

Nonostante l'entusiasmo iniziale, l'arpa cromatica è stata soppiantata dalla tradizionale arpa diatonica con la quale è possibile eseguire anche queste due "Danses" di Debussy, le uniche composizioni di un importante compositore per questo strumento.

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Nel 1874, il commediografo Erik Ibsen chiese a Grieg di comporre le musiche di scena per il suo nuovo dramma "Peer Gynt". Alla prima rappresentazione a Copenaghen, il dramma riscosse un immediato successo. Così, il compositore decise di trarre dai 23 brani, di cui si componevano complessivamente le musiche di scena, ben due "Suites" delle quali la prima risale al 1888.

Composto tra il mese di agosto del 1875 e il 22 aprile 1876, "Il lago dei cigni", primo dei tre balletti di Čajkovskij, alla prima rappresentazione del 1876 non ebbe un grande successo tanto che uscì presto dal repertorio fino a quando, il 27 gennaio 1895, due anni dopo la morte del compositore, si affermò definitivamente in un nuovo allestimento curato dal teatro Marijnskij di Pietroburgo.

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