"Palermo sotterranea": torna l'itinerario sulle orme dei Beati Paoli
Torna, domenica 30 ottobre alle 9.30 e alle 15.30, l'appuntamento con "Palermo sotterranea", un itinerario in cui scoprire uno dei tesori sotterranei più affascinanti di Palermo: le Catacombe Paleocristiane di Porta D’Ossuna, scoperte nel 1739 ma risalenti a quasi duemila anni fa.
Del corredo funerario presente nella catacomba di Porta d’Ossuna non è rimasto quasi nulla, solo un’iscrizione riferita ad una bambina, rinvenuta nel XVIII secolo e oggi custodita all’interno del Museo Archeologico Regionale "Antonio Salinas".
Dalla piazza della Memoria dedicata ai magistrati assassinati dalla mafia, ci si sposterà verso il Palazzo Serenario "la Torre Albamonte", dimora del nobile Raimondo duca della Motta, secondo la descrizione del Natoli nel romanzo de I Beati Paoli.
Dalla chiesa di Santa Maruzza, che affaccia sulla piazza, si accederà alla cripta, un tempo collegata con la grotta dei Beati Paoli, tribunale dell'omonima setta. La chiesa prende il nome dalla seicentesca Congregazione dei Portatori di animali da soma che trasportavano mercanzie in grandi ceste chiamate appunto canceddi.
Il tour prosegue con la visita della zona della Guilla, semisconosciuta zona di Palermo che racchiude alcuni luoghi caratteristici come il giardino della Curcuma. Da qui si giunge in piazza Sett'Angeli dove si conclude il tour con l'osservazione dei mosaici romani sul piano della strada, da poco tornati alla luce.
Del corredo funerario presente nella catacomba di Porta d’Ossuna non è rimasto quasi nulla, solo un’iscrizione riferita ad una bambina, rinvenuta nel XVIII secolo e oggi custodita all’interno del Museo Archeologico Regionale "Antonio Salinas".
Dalla piazza della Memoria dedicata ai magistrati assassinati dalla mafia, ci si sposterà verso il Palazzo Serenario "la Torre Albamonte", dimora del nobile Raimondo duca della Motta, secondo la descrizione del Natoli nel romanzo de I Beati Paoli.
Dalla chiesa di Santa Maruzza, che affaccia sulla piazza, si accederà alla cripta, un tempo collegata con la grotta dei Beati Paoli, tribunale dell'omonima setta. La chiesa prende il nome dalla seicentesca Congregazione dei Portatori di animali da soma che trasportavano mercanzie in grandi ceste chiamate appunto canceddi.
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