"Biancaneve nella Battaglia": lo spettacolo al teatro Lelio
La fiaba europea per eccellenza più conosciuta al mondo, resa spettacolo, coreografia e movimento. Esordisce con “Biancaneve nella battaglia”, venerdì 16 dicembre alle 21.30 al teatro Lelio a Palermo “Casual Theatre Project”, prima rassegna fatta da ragazzi per il giovane pubblico di Palermo. La direzione artistica è di Marcello Carini e la coordinazione artistica di Renata Orlando, con la regia e coreografie a cura di Michele Pernice.
Lo spettacolo segue un iter che abbraccia la fiaba dei fratelli Grimm, il film d’animazione della Walt Disney e “Biancaneve e il Cacciatore” di Sanders. I personaggi si presentano con le proprie caratteristiche originarie ma qui la chiave di lettura coreografica lascia spazio a uno stile contemporaneo in continua evoluzione, dove il movimento viene totalmente sperimentato, strizzando l’occhio allo spettatore.
Biancaneve è una ragazza ingenua ma nel contempo forte e non sogna il Principe ad occhi aperti; è anche più forte di Grimilde, la perfida e invidiosa regina, accompagnata dall’importantissimo specchio, il quale qui prende vita grazie a due anime. A differenza del film di Sanders, qui il Cacciatore viene sostituito da una figura femminile: una cacciatrice appunto.
I buffi nani supportano Biancaneve e donano attimi di ilarità, mentre il popolo non esita a potenziare il ritmo della narrazione coreografica. La mela, simbolo per eccellenza di Biancaneve, non è rossa ma nera, talmente nera da ipnotizzare la dolce fanciulla. Tutto questo è, inoltre, messo in evidenza dalle musiche incalzanti e trasferito sui costumi accattivanti realizzati da Valerio Grutta.
Uno spettacolo innovativo insomma, diverso e fresco nella sua tradizione letteraria, in cui Pernice permette allo spettatore di accedere ad un mondo extra-ordinario, attraverso la chiave della danza.
Lo spettacolo segue un iter che abbraccia la fiaba dei fratelli Grimm, il film d’animazione della Walt Disney e “Biancaneve e il Cacciatore” di Sanders. I personaggi si presentano con le proprie caratteristiche originarie ma qui la chiave di lettura coreografica lascia spazio a uno stile contemporaneo in continua evoluzione, dove il movimento viene totalmente sperimentato, strizzando l’occhio allo spettatore.
Biancaneve è una ragazza ingenua ma nel contempo forte e non sogna il Principe ad occhi aperti; è anche più forte di Grimilde, la perfida e invidiosa regina, accompagnata dall’importantissimo specchio, il quale qui prende vita grazie a due anime. A differenza del film di Sanders, qui il Cacciatore viene sostituito da una figura femminile: una cacciatrice appunto.
I buffi nani supportano Biancaneve e donano attimi di ilarità, mentre il popolo non esita a potenziare il ritmo della narrazione coreografica. La mela, simbolo per eccellenza di Biancaneve, non è rossa ma nera, talmente nera da ipnotizzare la dolce fanciulla. Tutto questo è, inoltre, messo in evidenza dalle musiche incalzanti e trasferito sui costumi accattivanti realizzati da Valerio Grutta.
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