"Lacrime di sale": gli autori incontrano gli studenti del Liceo Benedetto Croce
«Ciò che non potevo sapere allora è che non solo quella notte sarebbe rimasta per sempre impressa nella mia mente ma che la mia esistenza sarebbe stata segnata da un mare che restituisce corpi e vite e che sarebbe toccato proprio a me salvare quelle vite e toccare per ultimo quei corpi», dice il medico Pietro Bartolo in "Lacrime di Sale".
Un libro, una storia di dolore e speranza da raccontare soprattutto alle nuove generazioni, per mezzo delle voci del medico Pietro Bartolo e della giornalista Lidia Tilotta, che lunedì 5 dicembre parlano al Liceo Benedetto Croce, con un incontro aperto al pubblico.
Ad ascoltarli e interagire con loro saranno gli gli studenti del Liceo che potranno ascoltare la testimonianza diretta di ciò che accade a Lampedusa proprio da Pietro Bartolo, il medico che da oltre venticinque anni accoglie i migranti sull'isola.
Alla sua storia si intrecciano quelle disperate e struggenti di alcuni dei tanti migranti scappati dalle guerre o dalla fame. "Lacrime di sale" è un pugno nello stomaco: racconta le sofferenze del medico, il suo senso di impotenza (qualche volta), la sua rabbia (sempre), il suo smarrimento.
Un libro, una storia di dolore e speranza da raccontare soprattutto alle nuove generazioni, per mezzo delle voci del medico Pietro Bartolo e della giornalista Lidia Tilotta, che lunedì 5 dicembre parlano al Liceo Benedetto Croce, con un incontro aperto al pubblico.
Ad ascoltarli e interagire con loro saranno gli gli studenti del Liceo che potranno ascoltare la testimonianza diretta di ciò che accade a Lampedusa proprio da Pietro Bartolo, il medico che da oltre venticinque anni accoglie i migranti sull'isola.
Alla sua storia si intrecciano quelle disperate e struggenti di alcuni dei tanti migranti scappati dalle guerre o dalla fame. "Lacrime di sale" è un pugno nello stomaco: racconta le sofferenze del medico, il suo senso di impotenza (qualche volta), la sua rabbia (sempre), il suo smarrimento.
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