TEATRO E CABARET
HomeEventiTeatro E Cabaret

"Gli Innominati": al Lelio la storia ispirata a "I promessi sposi"

  • Casual Theatre Project
  • Teatro Lelio - Palermo
  • - Palermo
  • 20 gennaio 2017 (evento concluso)
  • 21:30
  • 13 euro
  • Per tutte le informazioni è possibile chiamare il botteghino del teatro al numero 091.6819122
La storia d’amore patriottica della letteratura italiana per eccellenza, così come non l’avete mai interpretata, osservata ed esaminata. Con un nuovo modo di analizzare i protagonisti e la loro anima. È un occhio tutto nuovo di studiare la dinamica manzoniana de “I promessi sposi” l’intero contenuto de “Gli innominati”, in scena venerdì 20 gennaio alle 21.30 al teatro Lelio.

La regia e i testi sono di Chiara Giacopelli, le coreografie di Noemi Minì con il corpo di ballo dell’A.S.D. Ensemble Junior Company, in collaborazione con l’Associazione Culturale Mecenatia. “Gli Innominati” è il secondo appuntamento di “Casual Theatre Project”, prima rassegna fatta da ragazzi per il giovane pubblico di Palermo. La direzione artistica è di Marcello Carini e la coordinazione artistica di Renata Orlando. Lo spettacolo ha debuttato lo scorso 10 dicembre al Teatro Pagliarelli ed è nato come omaggio morale per i detenuti del Carcere Pagliarelli di Palermo.
Adv
Già il titolo dello spettacolo fa riferimento all’unico personaggio dell’opera manzoniana che non ha un nome, l’Innominato, potente figura a cui Don Rodrigo si rivolge per attuare il rapimento di Lucia. Nell'incontro con lei - che rappresenta la Provvidenza - una luce lo porta alla conversione e si capisce come solo in un animo senza vie di mezzo, si può mirare a una redenzione e a una trasformazione completa. Prosa e coreografia si muovono sulla stessa lunghezza d’onda, dando vita a un unico corpo scenico.

La viltà di Don Abbondio, le omissioni di Perpetua, i segreti di Gertrude, la corruzione di Azzeccagarbugli, il silenzio del Nibbio e dell’Innominato si intrecciano per la prima volta in un’unica narrazione che li contiene tutti e parla per tutti loro, di ciascuno di loro; l’assassino, il mandante, il vigliacco, il corrotto: ciascuno racconta se stesso e viaggia verso la crisi del pentimento, favorita dall’unica presenza benevola e santa: Lucia. Tra i numerosi protagonisti, una particolare attenzione meritano l’Innominato e Don Rodrigo: mandante e assassino.

Ambedue i carnefici, ciascuno nella propria buia “maschera”, si ritrovano vittima della propria vittima: Lucia, umilissimo ponte fra rei e Dio. Questa, come avvolta da una potentissima aurea di fede, che la protegge come un velo di luce, li affronta uno per uno: ogni colpa o delitto, con tutto il suo peso, crollerà definitivamente grazie alla misericordia silenziosa di questa straordinaria figura femminile a cui Alessandro Manzoni per primo affida tutte le sue speranze.Tutto, insomma, ruota intorno alla speranza del perdono divino, rivolto anche al peggiore dei carnefici o al più vile dei corrotti.

COSA C'È DA FARE