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Immagini rarefatte e momenti sospesi: gli scatti del progetto "Frantic" di Michela Palermo

  • Baco about photographs - Palermo
  • Dal 21 marzo al 8 aprile 2019 (evento concluso)
  • Visitabile da mercoledì al sabato, dalle ore 15.30 alle 19.30
  • Gratuito

Uno scatto del progetto "Frantic" di Michela Palermo

Agitazione, irrequietezza, ma anche urgenza. Tutti stati d’animo che in inglese si possono tradurre in una sola parola: "frantic".

E "Frantic" è anche il nome della mostra allestita dal 21 marzo al 21 aprile nello spazio di Baco About Photographs a Palermo: gli scatti sono di Michela Palermo (Bagnoli Irpino, 1980), talentuosa fotografa con una laurea in Scienze Politiche e studi al prestigioso International Center of Photography di New York (Creative Practices Program, 2008) e diverse esperienze nel campo dell’editoria indipendente.

Con "Frantic", la Palermo inaugura la sua collaborazione con Baco about photographs, il nuovo spazio in città dedicato alla fotografia contemporanea, nato da un’idea di  Valentina Sestieri, curatrice, e Andrea Campesi, fotografo e stampatore. 

Lo spazio, recentemente aperto in via Giacalone, è strategicamente situato accanto allo studio Minimum, con la finalità di dar vita a nuovo piccolo polo artistico siciliano dedicato alla fotografia.
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In questo contesto, ben si colloca il lavoro di Michela Palermo, che per larga parte è legato al processo di creazione di libri d’artista e fanzines, dove le singole immagini acquistano significato insieme all’oggetto del libro. 

In "Frantic" l’artista restituisce in frammenti il suo continuo guardare e traduce la sua ricerca nel processo che si realizza - per la seconda volta in camera oscura - nell’incontro della luce e l’emulsione fotografica, presentando al pubblico una serie di stampe ai sali d’argento realizzate da Campesi e curate nell’allestimento da Valentina Sestieri.

Lo stato d’animo che trapela è quello agitato e irrequieto della fotografa che qui si trasforma in visioni sospese e rarefatte, in immagini inafferrabili dove soggetti misteriosi appaiono sulla superficie della carta. 

In mostra anche fotografie e collages del suo progetto “"The Untitled Box", realizzate dal 2010 al 2018. 

«Se la fotografia è lotta impari contro l’oblio, se può servire come traccia, promemoria di qualcosa che è stato, la mia ricerca si manifesta nella possibilità di sovvertire tutto questo. E’ un tentativo di mostrare la fragilità delle mie stesse visioni. Fotografo per dimenticare, e per riscrivere daccapo quello che è stato», afferma Michela Palermo.
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