Mendelssohn e Bruckner al Massimo di Palermo: solista al violino Daniel Lozakovich
Uno dei concerti romantici per violino più amati, quello di Felix Mendelssohn, e la "Settima Sinfonia" di Anton Bruckner, sono in programma il 28 aprile alle 20.30 al Teatro Massimo di Palermo.
Sul palco l'Orchestra del Teatro diretta da Giuseppe Mengoli. Solista, il violinista prodigio Daniel Lozakovich che per il concerto di Mendelssohn suona uno Stradivari del 1713.
Il "Concerto per violino e orchestra in mi minore op. 64" di Felix Mendelssohn fu scritto nel 1845 dal compositore mentre era direttore dell'Orchestra del Gewandhaus di Lipsia per l'amico Ferdinand David, primo violino dell'orchestra.
I tre movimenti si succedono senza soluzione di continuità, passando dall'Allegro appassionato iniziale all'Andante in Do maggiore per concludere con esuberante leggerezza nel Finale.
La serata prosegue con la "Sinfonia n. 7 in Mi maggiore" di Anton Bruckner, composta nel 1886, primo grande successo del compositore austriaco. La Sinfonia è legata al "Te Deum" che Bruckner compose in quegli stessi anni e ne utilizza un tema nel secondo movimento, dedicato al ricordo di Richard Wagner, che era morto proprio mentre Bruckner lavorava all'Adagio.
Sul palco l'Orchestra del Teatro diretta da Giuseppe Mengoli. Solista, il violinista prodigio Daniel Lozakovich che per il concerto di Mendelssohn suona uno Stradivari del 1713.
Il "Concerto per violino e orchestra in mi minore op. 64" di Felix Mendelssohn fu scritto nel 1845 dal compositore mentre era direttore dell'Orchestra del Gewandhaus di Lipsia per l'amico Ferdinand David, primo violino dell'orchestra.
I tre movimenti si succedono senza soluzione di continuità, passando dall'Allegro appassionato iniziale all'Andante in Do maggiore per concludere con esuberante leggerezza nel Finale.
La serata prosegue con la "Sinfonia n. 7 in Mi maggiore" di Anton Bruckner, composta nel 1886, primo grande successo del compositore austriaco. La Sinfonia è legata al "Te Deum" che Bruckner compose in quegli stessi anni e ne utilizza un tema nel secondo movimento, dedicato al ricordo di Richard Wagner, che era morto proprio mentre Bruckner lavorava all'Adagio.
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