"Wendy": gli scatti di giovani talenti in mostra a Palazzo Butera di Palermo

Mostra "Wendy" (foto di Gabriele)
Il progetto è sostenuto da Allenora Foundation, ospitato e promosso dalla Fondazione Palazzo Butera, curato da Valentina Bruschi e da Ferdinando Foresta, con la preziosa collaborazione di Baco About Photographs (Andrea Campesi e Valentina Sestieri), della madre superiora Suor Anna Ercolina Saullo dell'istituto delle Artigianelle delle Figlie di Sant'Anna alla Kalsa e di don Giuseppe Di Giovanni della parrocchia di Santa Maria della Pietà alla Kalsa insieme ai volontari: Antonella, Lucia e Nino.
In mostra 17 immagini formato poster, 10 stampe analogiche, un video su monitor che raccoglie quasi tutte le immagini scansionate in digitale e 3 polaroid che riportano una testimonianza intima e poetica del centro storico di Palermo e della vita delle ragazze e dei ragazzi che le hanno immortalate.
Prendendo spunto dal lavoro della fotografa e insegnante statunitense Wendy Ewald, Ornella Mazzola e Andrea Petrosino hanno iniziato un viaggio fotografico insieme a nove ragazze e ragazzi del quartiere Kalsa di Palermo, durante i mesi di maggio e giugno 2022, con l'obiettivo di avvicinarli alla loro sensibilità artistica e creativa nonché agli spazi e alla collezione di Palazzo Butera.
La serie di laboratori "Wendy" si ispira infatti al metodo “Literacy through Photography”, ovvero “Alfabetizzazione attraverso la Fotografia” ideato dalla Ewald negli anni Ottanta del Novecento. Il suo lavoro didattico, iniziato con l'esperienza da insegnante di scuola elementare nel cuore dei monti Appalachi (USA), ha portato nel 1985 alla creazione del libro "Portraits and Dreams: Photographs and Stories by Children of The Appalachians" dando l’opportunità ai bambini che vivevano lontano dai grandi centri abitati, di riflettere sulle loro famiglie, sui sogni, sulle paure e liberare la loro immaginazione.
I nove partecipanti - Anastasia, Christian, Emanuela, Gabriele, Nicholas, Noemi, Rosanna, Veronica, Youssef, con un'età variabile, dai 7 ai 14 anni - hanno avuto a disposizione delle macchine fotografiche a pellicola riutilizzabili, grazie alle quali il loro approccio al mezzo fotografico è risultato istintivo e diretto, scevro da ogni condizionamento di pre-visualizzazione dell'immagine, cosa che accade con la tecnologia digitale e con gli smartphone.
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