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Piazza Pretoria

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Piazza Pretoria
90133 Palermo - Vedi mappa
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La redazione

Piazza Pretora (detta della vergogna) a Palermo

Piazza Pretoria, conosciuta anche con il nome di "Piazza della Vergogna", sita a pochi metri dai Quattro Canti, è uno dei luoghi simbolo della città di Palermo, ricco di storia e magnifico esempio di arte decorativa urbana.

La piazza assunse l'attuale configurazione nel 16esimo secolo  quando il Senato palermitano, con sede nella stessa, acquistò una grande fontana, scolpita in marmo di Carrara dall'architetto Francesco Camilliani, allo scopo di decorarvi lo spazio, un tempo vuoto.

La fontana, oggi conosciuta come Fontana Pretoria, si inserì perfettamente nel ricco complesso monumentale che circonda il perimetro della piazza, grazie alla presenza delle splendide chiese di San Giuseppe e Santa Caterina, di Palazzo Guggino, oggi conosciuto come Palazzo Chiaramonte-Bordonaro, di Palazzo Pretorio, Palazzo Gastone e Palazzo Bonocore.

La fontana risale al 1554, su progetto del Camilliani, punta di diamante della scultura manierista fiorentina, pensato in origine per il grande giardino della villa di don Pietro di Toledo.

La costruzione in quel di Firenze non viene portata a termine, a causa degli ingenti debiti del nobile, che costringono il figlio a metterla in vendita. Il Senato palermitano coglie la grande occasione e investe una grandissima cifra per trasportare i 664 pezzi marmorei della fontana a Palermo, pezzi che vengono riassemblati dal figlio dell'architetto, Camillo Camilliani.

La fontana si erge su più livelli, ognuno dei quali caratterizzato dalla presenza di una serie di gebbie marmoree con le raffigurazioni allegoriche dei quattro fiumi palermitani (Oreto, Papireto, Maredolce e Gabriele) e grandi vasche circoncentriche decorare con teste animali, oltre naturalmente alle grandi sculture rappresentanti le divinità mitologiche dell'Olimpo, sulle quali spicca il Bacco (identificato anche con il Genio di Palermo), posto sulla sommità del complesso scultoreo centrale.

Sono molte le storie e le simbologie legate alla Fontana, prima fra tutte quella che vuole che l'appellativo di "della Vergogna" sia dovuto alle suore di clausura che abitavano l'adiacente convento, le quali, alla vista delle nudità delle statue, giudicandole scabrose e indecenti decisero una notte di distruggerne i genitali.

Ma ancora, fino alla seconda metà dell'800, la storia vuole che la Fontana fosse assurta a simbolo della corruzione dei potenti e governanti, motivo, appunto, di estrema vergogna.

A racchiudere la monumentale fontana è una cancellata in ferro battuto progettata e realizzata da Giovanni Battista Basile, chiusa per tanti anni e finalmente, di recente, riaperta per consentire il transito dei turisti e dei cittadini.


Foto di Clotilde Toralbo