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In Sicilia c'è un proverbio per le cause perse: perché si dice che "u porcu avi sulu tri pila"

Della serie meglio prenderla con filosofia. Il proverbio ci insegna che, in alcune situazioni, l'umorismo è un ottimo metodo per affrontare i problemi

Viviana Ragusa
Graphic designer
  • 5 aprile 2024

I proverbi catanesi, tramandati di generazione in generazione, sono autentici tesori di saggezza popolare. Queste espressioni idiomatiche racchiudono la cultura, la storia e l'umorismo della città etnea. Sebbene, in alcuni casi, possano sembrare solo delle frasi divertenti, i proverbi sono in grado di fornire suggerimenti su come condurre la propria vita.

In particolare, i detti popolari possono ricordarci di non prenderci troppo sul serio e che è importante affrontare la vita con filosofia. Ogni tanto, lasciarsi trasportare dall’umorismo è un ottimo metodo per esorcizzare i problemi che ci affannano. I proverbi, da soli, non risolvono nulla, ma possono guidare la nostra mente verso la strada migliore da percorrere.

Questa è una lezione che i catanesi hanno imparato molti secoli fa, creando un enorme archivio di massime popolari che risultano ancora attuali. La peculiarità dei proverbi spesso risiede nel riferimento a episodi di vita quotidiana, sperimentabili da tutti, a prescindere dall’età e da questioni personali.
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Ad esempio, quando succede qualcosa di brutto, capita che le persone fatichino a vedere una via d’uscita. Tuttavia, i catanesi ci ricordano che, finché si è vivi per raccontarlo, nessun evento è troppo grave: «Quandu si cunta è nenti». La vita è fatta di piccoli imprevisti (altrimenti sarebbe noiosa e priva di senso), ma l'importante è continuare a raccontarla.

Proprio perché la vita è imprevedibile, bisogna accettare anche i momenti spiacevoli, che sono essenziali per cogliere il valore di quelli felici. Questi ultimi possono essere duraturi o fugaci, perciò è meglio ricordarsi di «essiri a vintitri uri e tri quarti». In sostanza, questo detto significa che la vita è preziosa e bisogna viverla appieno, perché in qualunque momento potremmo essere «alle ore ventitré e quarantacinque», cioè alla fine della nostra avventura sulla Terra.

C’è anche un altro detto catanese molto interessante, che rimanda alle radici profonde della cultura popolare e contadina siciliana. Si tratta dell’espressione «Tri pila avi u poccu», utilizzata per indicare una situazione che rimane invariata nel tempo e non muta.

Quando un catanese afferma con certezza che "u poccu avi sulu tri pila" (cioè che il maiale ha solo tre peli), sta sottolineando la costanza e l'immutabilità di una situazione o di un evento.

Ma qual è l'origine di questo detto? Esistono diverse ipotesi, ma tutte convergono su un aspetto comune: la macellazione del maiale. In passato, questa pratica era un evento di estrema importanza per le famiglie catanesi e somigliava a un vero e proprio sacrificio.

Si tendeva a utilizzare ogni parte dell'animale per non sprecare nulla di ciò che la natura aveva generosamente offerto, pertanto il processo di macellazione seguiva un rituale preciso.

Il maiale veniva lasciato a digiuno per 24 ore prima della macellazione, in modo da pulire le sue interiora e garantire la qualità della carne. Ma la macellazione non poteva avere luogo in un giorno qualsiasi; si aspettava la luna calante e una giornata di tramontana per procedere con l’operazione.

Appena si verificavano le condizioni necessarie, lo scannatore, indossando un mantello bianco, radeva il pelo attorno alla vena giugulare del maiale, prima di praticare l’incisione in quel punto. Tuttavia, per rispetto verso l'animale, l’esecutore lasciava sempre intatti i tre peli più grandi e setosi che la vittima aveva intorno al collo.

Di conseguenza, sia nel caso in cui il maiale fosse stato vivo, sia nel caso della macellazione, i tre peli sarebbero rimasti ugualmente sul suo corpo. Perciò se la situazione è destinata a essere immutata nel tempo, sarà proprio come il maiale: avrà "sulu tri pila".

Il proverbio non si riferisce solo agli eventi, ma anche alle persone. Capita spesso di pensare che un individuo si comporti sempre allo stesso modo e, a prescindere dai consigli esterni e dalle sfide della vita, non cambierà mai. È inutile continuare a sperare che modifichi la sua condotta, perché “rimarranno sempre e solo tre peli”.

Questo dimostra che, come tutte le massime di origine popolare siciliana, i nostri antenati la sapevano lunga e ci hanno fornito una grande raccolta di consigli che possono tornarci utili in ogni momento della nostra vita.
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