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"A Walk for Amnesty" per il centro di Palermo

Un pomeriggio fra l'Oratorio di San Lorenzo, una conferenza su Liu Xiaobo, i sapori dell'Antica Focacceria e la musica di Jerusa Barros y Cabeca Negra

Fabio Vento
Web developer e giornalista
  • 11 gennaio 2011

Una passeggiata d'arte, di suoni e di sapori per il centro di Palermo: giovedì 13 gennaio il Festival Energie Alter-native, l'Antica Focacceria San Francesco e il Palab di Palermo organizzano “A Walk for Amnesty” per sostenere le attività della sezione locale di Amnesty International. Alle 16.30, alle 18.30 e 19 l'Oratorio di San Lorenzo (via dell'Immacolatella) aprirà le porte per mostrare ai visitatori i celebri stucchi di Giacomo Serpotta. Le visite, realizzate in collaborazione con l'associazione Sentieri Sostenibili, hanno costo di 3 euro e richiedono la prenotazione, che si potrà effettuare a partire dalle 16 alla Libreria Garibaldi (via Alessandro Paternostro 46). Nella stessa libreria, alle 17, Roberto Zampardi e Giuseppe Provenza, attivisti del Gruppo Italia 243 Palermo di Amnesty International, terranno una conferenza stampa sull'attivista Liu Xiaobo, già insignito del Premio Nobel per la pace «per il suo impegno non violento a tutela dei diritti umani in Cina» e attualmente in arresto.

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La serata proseguirà alle 19.30 con un aperitivo-cena all'Antica Focacceria San Francesco (via Paternostro 58): al prezzo di 5 euro ecco il gusto delle consuete specialità siciliane dalla stigghiola al pane con la milza. Si chiuderà al Palab (piazzetta Fondaco) alle 22 con “Secret Show”, concerto di Jerusa Barros y Cabeca Negra che suoneranno a sorpresa con guest stars fra cui Giuseppe Milici e Marcello Mandreucci. Il biglietto di ingresso sarà ancora di 5 euro.

L'incasso di “A Walk for Amnesty” sarà devoluto ad Amnesty International Gruppo Italia 243 Palermo al netto dei costi di produzione dell'evento: «“A Walk for Amnesty” - ha dichiarato Dario Ferrante, uno dei promotori dell'evento - nasce dall'idea di mettere insieme diverse realtà attive a Palermo per dimostrare che esiste una Sicilia “altra” rispetto a quella che preferisce restare immobile e divisa. Vogliamo dimostrare che è possibile mettersi insieme per una causa importante come quella dei diritti umani a Palermo e per raccogliere fondi per associazioni che si impegnano come noi per una Palermo “normale”».

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