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“Caracol”: nuova casa editrice per arte, cultura ed architettura

  • 31 ottobre 2005

“Architetti” per studio professione o passione, o pubblico di semplici appassionati dei monumenti della nostra Sicilia, che trasudano - anche l’occhio più pigro se ne accorgerebbe – di arte e di storia, una nuova casa editrice palermitana, la "Caracol", ha presentato in questi giorni al CCP Agricantus la sua interessante collana, dal titolo “Frammenti di storia e di architettura”, insieme ai volumi fino ad oggi pubblicati. L’evento è stato organizzato da “Letteralmente” (società siciliana di progetti e servizi editoriali, nata su iniziativa di un gruppo di liberi professionisti, col proposito di porsi anche come trampolino di lancio delle nuove case editrici), ed è stato coordinato dall’arch. Paola Barbera, con la partecipazione di molti giovani e l’intervento di degli autori delle pubblicazioni: prof. Aldo Casamento, arch. Maria Sofia Di Fede, arch. Emanuela Garofano, arch. Giuseppina Leone, prof. Marco Rosario Nobile, arch. Stefano Piazza, arch. Mimmarosa Barresi; presente anche Giuseppe Marsala. L’incontro è avvenuto il 25 ottobre. Ma cerchiamo di capirne di più.

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La “Caracol” (“lumaca”, in spagnolo) nasce a Palermo nel 2004, da un’idea di tre giovani socie (Florinda Ciaramitaro, Monica Creparo e Stefania Guastella) che, conosciutesi alla facoltà di Architettura di Palermo, si sono trovate a condividere l’interesse per la storia dell’architettura e l’arte in generale. Da qui è partito l’incipit del loro progetto editoriale, la collana “Frammenti di storia e di architettura”, con l’intento di coinvolgere tutti gli ambienti - e quindi, non soltanto gli specialisti del mestiere -, promuovendo la diffusione del matrimonio artistico-culturale e architettonico siciliano (fuori dai cliché folkloristici) con l’auspicio di arrivare a carpire l’attenzione di un pubblico sia italiano che straniero. Fra i titoli della collana: “Dimore feudali in Sicilia fra Seicento e Settecento” di Stefano Piazza, “Agrigento nell’età moderna: identità urbana e culto dell’antico” di Maria Sofia di Fede . Vogliate gradire la traccia di un testo per farvi un’idea della collana.

Fra i saggi citati - si è letto -, abbiamo “Dimore feudali in Sicilia fra Seicento e Settecento” (Ed. Caracol, pp. 71, 13 euro), del trentunenne palermitano Stefano Piazza. In quest’opera, l’autore scrive una pagina della letteratura isolana. “I casi di architettura feudale presentati nel volume mettono in luce l’intensa attività costruttiva che si verifica nelle province siciliane, dove la nobilità aveva maggiori interessi economici. La storia degli edifici si intreccia, così, con la storia delle famiglie più influenti che, nei due secoli presi in esame, occuparono le maggiori cariche istituzionali del viceregno e edificarono sontuosi palazzi simboli del loro potere e della loro presenza nel territorio: i Gravina a Francofone, gli Alliata a Salaparuta e Villafranca, i Valguarnera ad Assoro e i Filangeri a Santa Margherita Belice”. Per maggiori informazioni, e conoscere i progetti editoriali prossimi e futuri della Caracol, scrivete a info@edizionicaracol.it o visitate il sito internet www.letteralmente.com aprendo la pagina web “Vetrina Editori” e poi “Caracol”.

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