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Gli UFO alla Galleria Expa

  • 14 giugno 2005

Una rete di studi di architettura, un dialogo multiculturale, una collaborazione attiva che avviene tramite internet: questo è il gruppo Urban Future Organization (www.urbanfuture.org) a cui la Galleria Expa di Palermo dedica una mostra "Urban Future Organization Glocal Experience", visitabile fino al 26 giugno (in via Alloro 97, tutti i giorni tranne il lunedì ore 10-13, 16-24, ingresso libero). Il gruppo UFO è stato fondato a Londra nel 1996 con lo scopo di affrontare le tematiche della pianificazione urbana e dell'architettura dentro la cultura contemporanea. Formato da studiosi e professionisti, è in realtà una rete di studi indipendenti che di volta in volta collaborano secondo i progetti. Un nuovo modo di cooperare che spesso avviene grazie ad internet poiché oggi il gruppo conta quattro sedi in altrettanti paesi: Italia (a Messina), Regno Unito, Paesi Bassi e Grecia. Un approccio multiculturale - come lo sono i membri degli UFO provenienti da realtà molto diverse fra di loro - che permette una partecipazione e un dialogo volti a indagare la realtà architettonica e urbanistica nei contesti più svariati e su diverse scale, con progetti che spaziano dalla casa unifamiliare alla sala di concerto, situati in realtà diverse come lo sono Amsterdam, Milazzo o Sarajevo.

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La mostra che la Galleria Expa dedica ai loro lavori presenta numerosi progetti siciliani come la Casa Nicola a Messina (in corso di costruzione), il Museo di Arte contemporanea di Castelmola (ME) adagiato sulle colline del paese, gli uffici comunali di Rometta (ME), il complesso sciistico a Linguaglossa sulle pendici dell'Etna, progetto che ha vinto il primo premio e che stanno portando avanti assieme alle amministrazioni locali, ma anche progetti in Olanda, Inghilterra e Bosnia. A fronte dei progetti, l'allestimento prevede anche una sezione dedicata all'insegnamento e alla ricerca portata avanti dal gruppo UFO alla Greenwich University, alla Bartlett School of Architecture, alla London Metropolitan University e alla Westminster University. Permette di avvicinarsi alla metodologia operativa sviluppata dal gruppo come per esempio lo studio svolto attorno alle variazioni di Goldberg sulla base delle quali i studenti hanno esplorato le strutture imperfette e la possibilità di modificare i sistemi modulari. Il confronto tra ricerca e progetti è un aspetto molto interessante della mostra, purtroppo il fatto che i testi siano esclusivamente in inglese preclude a molti la possibilità di approfondire e di andare oltre il disegno.

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