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Parma-Palermo 3-3: una vittoria buttata via al 93°

Ventinovesima giornata, 20 marzo 2005, Parma-Palermo 3-3

  • 22 marzo 2005

Dopo la pesante sconfitta interna ad opera dell’Udinese, il Palermo ha preparato la partita di Parma per ottenere un immediato riscatto sia dal punto di vista del risultato che da quello del gioco. La sfida contro i ducali si presentava sin dalla vigilia con molte insidie: i gialloblù, infatti, nonostante una squadra piena di giovani talenti e di alcuni giocatori già affermati, si trovano inguaiati in piena zona retrocessione e ogni partita è, per loro, come una finale da vincere per sperare nella salvezza. Per il Palermo, di contro, un successo esterno servirebbe ad alimentare ulteriormente il sogno di agganciare il quarto posto in classifica per raggiungere la qualificazione in Champions League. Guidolin ritrova Toni e Zaccardo dopo la squalifica e ripropone il recuperato Mutarelli a centrocampo al posto dell’infortunato Santana, mentre il Parma di Carmignani punta tutto sull’attacco formato dalla coppia Morfeo-Gilardino. La partita inizia e le due squadre fanno subito capire che non hanno alcuna intenzione di risparmiarsi: subito occasioni da entrambe le parti e il pubblico sugli spalti, tra cui il solito foltissimo seguito di tifosi rosanero, ha di che divertirsi. E a gioire per primi sono proprio i supporters siciliani dopo che Brienza (aiutato da una deviazione di un difensore avversario) trafiggeva il portiere Frey con un tiro da fuori area: qualche brivido per un indecisione arbitrale sulla convalida della rete e poi tutti a cantare per il vantaggio ottenuto.

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Ma il pubblico emiliano si rifà dopo pochi minuti: al termine di una bella azione imbastita dalla squadra di casa, infatti, Domenico Morfeo indovina il diagonale che infila alle spalle di Guardalben per il momentaneo pareggio. La partita continua frenetica, condita da numerosi falli e altrettanti cartellini gialli e, prima della fine del tempo, arriva anche l’espulsione di Paolo Cannavaro, reo di aver falciato in piena area Toni in procinto di calciare a rete: cartellino rosso, dunque, e calcio di rigore per il Palermo che passa nuovamente in vantaggio grazie allo stesso Toni (nuovo rigorista dopo il dichiarato forfait di Eugenio Corini). Si va negli spogliatoi e nella ripresa il Parma prova immediatamente a riequilibrare l’incontro ma dopo qualche minuto di forcing, è ancora il Palermo, nuovamente con Franco Brienza, a mettere a segno il colpo del possibile KO portandosi sul 1-3 e con l’ulteriore vantaggio di giocare 11 contro 10. I tifosi rosanero esultano ma non passa molto prima che i padroni di casa riescano ad accorciare le distanze grazie ad un altro calcio di rigore concesso da Rodomonti per un fallo di mani in area di Biava: dal dischetto va Gilardino ed è il 2-3. Si comincia a soffrire ma a cinque minuti dalla fine, il neo entrato Gonzalez viene lanciato a rete da Toni e Contini è costretto a fermarlo con le maniere forti: altro cartellino rosso e Parma in 9.

Per il Palermo sembra fatta e, con qualche patema, si arriva ai 4 minuti di recupero concessi dall’arbitro: ne manca ancora uno e mezzo al triplice fischio della liberazione ed invece, su un calcio di punizione calciato dalla trequarti, la difesa palermitana combina un vero e proprio pasticcio di massa permettendo a Giardino di mettere in rete un pallone vagante davanti alla line di porta. E’ il 3-3 finale che fa esplodere il Tardini di gioia e butta nello sconforto i tifosi e la stessa squadra palermitana: dopo il match è proprio Guidolin a mostrare per primo ai giornalisti tutta la sua amarezza e la sua rabbia per una vittoria buttata via malamente e che avrebbe fatto volare i rosa verso la zona Champions League. Non è comunque il caso di far drammi; il Palermo ha dimostrato che la sconfitta contro l’Udinese era stata soltanto un episodio sfortunato. La squadra è forte ed ha notevoli margini di miglioramento, senza contare che si trova saldamente al sesto posto in classifica con sei punti di vantaggio sulle inseguitrici e a soli quattro punti dall’ambitissimo quarto posto. Forse sarebbe davvero troppo pretendere di più da questo gruppo di ragazzi che ci sta facendo entrare nella storia del calcio siciliano: dopo la sosta per la Pasqua, al Barbera si giocherà il derby con il Messina e saranno altri 90 minuti di sofferenza e, questa volta (speriamo), di gioia totale.

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