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Presentato il 386° Festino di Santa Rosalia

Presentata ufficialmente l’edizione 2010 della tradizione celebrazione per la Santa patrona di Palermo, quest’anno all’insegna del rigore e dalla tradizine

  • 13 luglio 2010

Dopo tanto chiacchierare, è stato ufficialmente presentato, nel salone Filangeri della Curia Arcivescovile, alla presenza del sindaco Diego Cammarata, dell’Arcivescovo Paolo Romeo e del direttore artistico dell’evento Philippe Daverio, il 386° Festino di Santa Rosalia, che anche quest’anno ritorna, seppur in versione low cost e realizzato a tempo di record, in appena una settimana. Le celebrazioni in onore della “santuzza”, in realtà, già dal 10 luglio scorso animano la vita della città e accompagneranno per tutto il periodo lo svolgersi della festa, con concerti e spettacoli in tutto il centro storico. Momento clou si vivrà la sera di mercoledì 14 luglio dalle ore 21.30 con il corteo del carro trionfale dalla Cattedrale al mare, con gli immancabili fuochi pirotecnici finali, al foro italico, a mezzanotte in punto.

L’importante festa cittadina, proprio in conseguenza delle difficoltà di budget per l’organizzazione (495 mila euro dal fondo di riserva, 100 mila euro in meno rispetto all'edizione 2009), e anzi quasi prendendo spunto dal clima di austerity cittadino, in questa edizione 2010 sarà caratterizzata da un ritorno alla tradizione, momento di riflessione collettiva che, sul modello della vita della Santa, mette al centro parole d’ordine come rigore, frugalità e religiosità. La chiave interpretativa l’ha offerta l’Arcivescovo Paolo Romeo, affermando: «Il Festino è il momento in cui i palermitani avvertono di avere una nobile protettrice che continua ad abitare con loro, a rimanere loro vicina, ad accompagnare ogni loro angustia, in mezzo a quelle tante problematiche che, come pestilenze antiche e nuove, attanagliano la città limitandone lo sviluppo sereno e il progresso autentico».

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Per dare forma a questa filosofia della festa è stato chiamato Philippe Daverio che, facendo leva sulla devozione dei palermitani alla “santuzza” e alla squadra della città, ha coniato lo slogan “Rosa la santa, nera la peste”. Attraverso i colori che simboleggiano la città, Daverio racconta l’eterna lotta tra il bene ed il male, nucleo centrale della festa. Chiamato a parlare di questa sua creatura, Daverio non ha potuto nascondere l’amarezza e l’imbarazzo nel delineare un progetto artistico che ha dovuto subire profondi rimaneggiamenti rispetto alla sua idea iniziale. Tuttavia, tra gli elementi positivi, certamente quello di aver potuto attingere direttamente alle forze locali cittadine e siciliane, fatto che ha reso la Sicilia parte integrante dell’organizzazione, in cui tutti hanno partecipato in qualcosa: in ciò, a suo giudizio, il senso ultimo di questo progetto artistico.

Dopo anni tornano a sfilare al Festino quaranta tradizionali carretti siciliani, scelti tra i più belli della regione, simbolo rinnovato di questa edizione: in ognuno di essi, quaranta giovani ragazze palermitane in costume daranno corpo vivo alla memoria di Santa Rosalia, lanciando sul pubblico petali di rose. Anche il carro trionfale, lungo 9 e largo 3,5 metri, composto di pezzi riciclati dei carri degli anni precedenti, su cui sarà adagiata una statua di Santa Rosalia in vetro alta 2 metri e 30 centimetri, regalata dalla città di Murano, al Comune di Palermo, rappresenterà un grande carretto siciliano. In esso si ergerà un roseto alto 4 metri, impreziosito dall’innesto di alcuni cristalli Swarovsky e illuminato da micro-luci al led; le sponde saranno decorate a mano con scene di vita della Santa. Ad esaltare il ruolo da protagonista che proprio la gente, il popolo di Palermo, avrà in questa edizione del Festino, a coloro che seguiranno il carro durante il corteo, coordinato da Alfio Scuderi, saranno distribuite gratuitamente 10 mila candele da processione. Due le postazioni: Palazzo Reale e Cattedrale. Ad arricchire il tutto, uno strascino e dieci tamburinai della famiglia Augello. Il corteo così distribuito si snoderà quindi lungo il percorso tradizionale, dalla Cattedrale fino a piazza Vigliena: l’arrivo ai Quattro Canti è previsto intorno alle 22.40.

Le luminarie faranno da filo conduttore nei due quartieri storici del Festino, la Kalsa e Monte di Pietà. Esempio massimo di utilizzo delle luminarie saranno le casse arominiche, vere e proprie sculture di luce, elementi di arredo urbano uniche nel loro genere. Nel Festino di quest’anno l’installazione di due casse armoniche segnerà l’apertura e la chiusura del corteo, ospitando al loro interno due corpi bandistici della città: alla Cattedrale il Circolo culturale bandistico Antonio Marinuzzi; a Porta Felice la Banda Vela. Il Festino si concluderà poi, in Cattedrale, giovedì 15 luglio, nella solennità del ritrovamento delle reliquie di Santa Rosalia: alle ore 11 l'Arcivescovo Paolo Romeo presiederà il Pontificale; alle ore 19 partirà invece la solenne processione dell’Urna argentea contenente le spoglie di Santa Rosalia, dalla Chiesa Cattedrale fino a piazza Marina dove l'Arcivescovo pronuncerà il discorso alla città.

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