DIARI DI VIAGGIO

HomeNewsTurismoDiari di viaggio

Posti da vedere almeno una volta nella vita: nelle acque fresche del "canyon" di Sicilia

Un esercizio fisico che comporta sudore e fatica ma che viene ripagato dalla bellezza paesaggistica che svela panorami meravigliosi da non perdere

Santo Forlì
Insegnante ed escursionista
  • 3 settembre 2023

Cavagrande del Cassibile

Il continente Sicilia anche per chi crede di conoscerlo a fondo è capace di regalare spettacoli di inaspettata e incomparabile bellezza.

Nutrendo la pretesa di averlo girato in lungo e in largo, infatti, non ero ancora stato a Cavagrande di Cassibile, nel siracusano (Cava nel senso di Canyon profondo) e - se non fosse stato per il gruppo forse . non vi avrei trovato chi mi ci avrebbe condotto.

Infatti questo è uno di quei luoghi in cui non si può arrivare con la macchina, ma bisogna incamminarsi necessariamente a piedi.

Questo esercizio fisico che può comportare sudore e fatica oltreché utile dal punto di vista salutistico, può essere entusiasmante sul piano psicologico perché consente di fruire di panorami meravigliosi che altrimenti non si avrebbe modo di vedere.

Nel caso di Cavagrande tutto il sito è di un fascino assolutamente fuori dell'ordinario, esso già nel XII sec. A.C. è stato scelto dagli indigeni per la sua inaccessibilità che lo rendeva adatto alla difesa.
Adv
In alto tutta la collina nella sua ampiezza è occupata dalla necropoli di Pantalica dell'VIII secolo A.C.

Si tratta di grotte scavate nella roccia, 5.000 circa. Si vedono innumerevoli scure finestrelle come tanti occhi che scrutano la vallata. Esse si aprono nella candida pietra calcarea e si susseguono in ordine simmetrico ed armonico.

Si rimane abbagliati da tutto quel candore intervallato da vividi ciuffi d'erba e si percepisce il fascino dell'antichità, della storia che è come una linfa viva, un cuore pulsante che è giunto fino a noi.

Sulla sommità ci sono pure le fondamenta dell'Anaktoron il palazzo del principe in stile miceneo, popolo con cui evidentemente vi furono dei contatti.

Con un percorso di svariati chilometri tutto in discesa per un sentiero prevalentemente ciottolato contornato ai suoi lati da argentee siepi di artemisia, di salvia selvatica e ravvivato dalle gialle efflorescenze rotondeggianti delle ferule, scrutando la vallata perfettamente perpendicolare da sembrare tagliata con una gigantesca scure si giunge nei pressi del fiume dove si viene accolti da una vegetazione rigogliosa e verdeggiante.

Ci si imbatte nelle sagome più scure dei tronchi e dei rami degli alberi prevalentemente olmi, lecci e ontani sovrastati dalle tonalità di verde più chiaro delle loro chiome che determinano delle zone di cupa e riposante ombra.

Dopo la vista dell'ampio e profondo specchio d'acqua del fiume sembra avere un effetto rinfrescante e togliere il sudore dalla fronte.

Esso più che un fiume appare come una successione di laghi scavati nella roccia che in qualche luogo ha preso la forma di una scalinata tipo "Scala dei turchi".

Le limpide acque hanno assunto un colore verde cupo per il riflesso degli alberi e per la fitta vegetazione acquatica. È favoloso nel pieno dell'estate tuffarsi dalle ripide pareti di nuda roccia, farsi un bagno e nuotare nelle limpide e fresche acque.

Ci si sente rigenerati anche perché non si viene sopraffatti dalla calura estiva, infatti il sole che filtra nello stretto canyon illumina solo pochi tratti, giusto quello che serve per asciugarsi, mentre il resto rimane ampiamente ombreggiato riparato dalle alte pareti e dagli alberi.

L'alveo di roccia levigata del fiume si snoda fra salti e pendenze con i fiotti d'acqua gorgoglianti e spumeggianti delle tante cascate, vista uguale e insieme mutevole per il continuo rinnovarsi delle chiare e limpide acque nel loro incessante fluire.
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI