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"Fuocoammare": l'Orso d'Oro al docufilm sui migranti

"Fuocoammare", il docufilm di Gianfranco Rosi che racconta la tragedia dei migranti a Lampedusa, si aggiudica l'Orso d'oro alla 66esima edizione del Festival di Berlino

  • 23 febbraio 2016

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Al sessantaseiesimo festival del cinema di Berlino, Gianfranco Rosi si è aggiudicato l'Orso d'oro con "Fuocoammare", documentario commuovente sulla tragedia dei migranti a Lampedusa. Unico film italiano in gara, il documentario racconta con viva lucidità la morte, il dramma dei profughi che approdano sulla costa lampedusana, stremati ma con un'unica speranza, quella di ritornare a vivere.

Dal racconto, emerge il difficile ma intenso rapporto degli abitanti dell'isola con i nuovi arrivati, quasi a voler sottolineare l'importanza dell'integrazione nella nostra società, richiamando l'Europa intera alle sue responsabilità. Protagonista è Pietro Bartolo, il medico che dirige il poliambulatorio di Lampedusa, ieri presente insieme a Rosi a Berlino, e che da anni visita per primo ogni migrante che sbarca nell'isola.

Girato nel corso di un anno e mezzo a Lampedusa, il film, che ha colpito fin da subito critica e pubblico del Festival, vuole essere un monito affinché l'accoglienza non sia prerogativa delle singole nazioni ma dell'Europa intera. Sono ancora pochi tuttavia i grandi esempi di civiltà e integrazione da parte delle nazioni: quasi inesistenti i corridoi umanitari e in aumento i paesi che chiudono le loro frontiere.

Nato ad Asmara, Gianfranco Rosi ha vissuto ad Istabul e negli Stati Uniti ed ama definirsi un nomade: con "Fuocoammare", si aggiudica uno dei premi cinematografici più importanti al mondo.

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