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"Non c'è campo": il corto anti-social di Manfredi Russo

Un grande blackout blocca la tecnologia e l'umanità cade nello sconforto per la perdita degli strumenti della modernità: è la trama di "Non c'è campo" di Manfredi Russo

Balarm
La redazione
  • 5 luglio 2016

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Un futuro prossimo in cui un grande blackout blocca il mondo intero, buio totale per ventiquattro ore, senza energia elettrica, senza comunicazioni globali: l'umanità è nello sconforto più totale per la perdita degli strumenti della modernità ai quali sono indissolubilmente legati.

È questo il mondo di "Non c'è campo", il nuovo cortometraggio del giovane palermitano Manfredi Russo, che omaggia la cinematografia degli anni Quaranta con l'eleganza del bianco e nero, conferendo così una patina quasi antica.

La pellicola, prodotta da Cinema Pro, è stata presentata alla giuria per le selezioni del Festival di Venezia e fra gli interpreti conta Benedetto Raneli, lo stesso Manfredi Russo, Carmen Vella.

La fotografia e il montaggio sono a firma di Veronica Randazzo mentre la colonna sonora è del compositore statuinitense Lee Maddeford: contattato attraverso i social ha messo a disposizione le sue musiche.

Manfredi Russo, classe 1985, è un giovane regista e attore palermitano che ha già all'attivo il premiato "Chiamate un'ambulanza", oltre che le partecipazioni a girati come "Palermo Shooting", "L'imbroglio nel lenzuolo" e "Agrodolce".

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