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Beni culturali, la Sicilia dei tesori compie 25 anni

Fabio Granata:"Le celebrazioni coinvolgono l’intera regione ma abbiamo scelto Palermo come fulcro di tutti gli eventi più significativi"

  • 3 novembre 2003

Uno scrigno di arte e cultura da riscoprire e festeggiare, un ricchissimo calendario di mostre, incontri, cantieri che riaprono mentre piccoli e grandi gioielli dell’isola tornano a splendere. L’assessorato regionale ai Beni culturali e ambientali compie venticinque anni e riaccende i riflettori sull’enorme patrimonio storico, archeologico e monumentale di cui dispone. 
La festa dell’assessorato diretto da Fabio Granata comincia il giovedì 6 novembre e andrà avanti fino alla fine dell’anno, ma alcune manifestazioni si protrarranno ancora fino all’inizio del 2004. A impaginare il programma, insieme a Granata, il direttore generale Giuseppe Grado, il capo dell’ufficio di gabinetto Marco Salerno, con la soprintendente di Palermo Adele Mormino e Giuseppe Gini, che guida la soprintendenza di Caltanissetta. Banca Nuova sosterrà la manifestazione con 80 mila euro, la firma in calce alle operazioni di marketing è quella di Ferruccio Barbera. E proprio Palermo è destinata a fare la parte del leone con il più grande numero di appuntamenti previsti in città, come spiega Granata: «Le celebrazioni coinvolgono l’intera regione ma abbiamo scelto Palermo come fulcro di tutti gli eventi più significativi, per rilanciare l’immagine della città capitale del Mediterraneo».

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Ed ecco allora mostre, restauri, proiezioni, convegni, aree archeologiche da visitare e inaugurazioni di spazi restaurati dopo 30 anni. In un programma così articolato, in cui figurano anche i nomi di Vittorio Sgarbi e Fabrizio Ferri, ci sono alcune date da segnare senz’altro in agenda: l’inaugurazione, innanzitutto, fissata per il 6 novembre con un doppio appuntamento a palazzo Belmonte Riso: uno è la mostra “Luce. La cultura non è un’isola”, ovvero reperti archeologici, storico-artistici e bibliografici dalla preistoria all’Ottocento, tra i quali la phiale aurea di Caltavuturo; l’altro è “25 anni nel segno della cultura. Le pubblicazioni, i manifesti”, ovvero un viaggio tra i manifesti e i volumi che illustrano le attività dell’assessorato nei vari settori. Il 15 novembre, all’Albergo delle Povere, c’è la prima chicca, con la mostra curata da Vittorio Sgarbi “La ricerca dell’identità. Da Antonello a De Chirico”: oltre duecento opere, un’ottantina delle quali disegnano un filo rosso dell’identità siciliana, da Antonello da Messina a Francesco Ciusa. Ma nell’esposizione figurano anche Bernini, Carracci, Tiziano, Giorgione.

Da non perdere, sempre a Palermo, il 4 dicembre, la riapertura di ben dieci siti appena restaurati, legati ai nomi dei maestri dello stucco, Giacomo, Procopio e Giuseppe Serpotta: sono l’oratorio dei Bianchi, che ospiterà gli stucchi dell’ex monastero delle Stimmate, quello di san Lorenzo, del santissimo Rosario in santa Cita, del Rosario in San Domenico, di san Mercurio, del Carminello, dell’Immacolatella, e le chiese del Carmine maggiore, dei Tre Re e dell’Assunta: dall’8 al 30 dicembre, in collaborazione col Comune di Palermo, i siti serpottiani ospiteranno concerti di musica barocca. Il 13 dicembre tocca a un monumento-simbolo della città come la cinquecentesca fontana di Piazza Pretoria, che torna a zampillare dopo cinque anni di lavori. Altro appuntamento importante, il 22 dicembre, è la riapertura, dopo trent’anni, dell’ala restaurata del museo Diocesano, con una manifestazione ad hoc: “Sacra. Opere d’arte del museo Diocesano”: tredici sale racconteranno un percorso inedito sull’arte siciliana e peninsulare dal XII al XIX secolo.  Il 15 novembre al museo regionale di Messina sarà possibile vedere l’”Antonello inedito”, il dipinto recentemente acquistato da Regione a un’asta di Christie’s; il 22 novembre al museo archeologico Salinas s’inaugura “Augustea capita. Le teste di Pantelleria e le foto di Fabrizio Ferri”: le teste marmoreee d’epoca romana recuperate l’estate scorsa sono quelle di Giulio Cesare, Agrippina e Tito, accostate, nell’esposizione, alle foto realizzate da Fabrizio Ferri.

Si torma a palazzo Riso, il 16 dicembre per la mostra “Forme d’acqua”,e il 17 a palazzo dei Normanni tocca a “Nobiles officinae, perle, filigrane e trame di seta dal palazzo Reale di Palermo”, ovvero manufatti realizzati dagli opifici reali di Palermo nel XII e XIII secolo, tra avori e cristalli di rocca, provenienti da alcuni tra i più prestigiosi musei del mondo. Al museo di Storia naturale di palazzo d’Aumale a Terrasini, dal 18 dicembre, c’è l’esposizione su Francesco Cupani, che contiene anche le tavole Pre Linneo in originale raccolte nel Panphyton siculum, opera naturalistica del XVIII secolo, e a villa Cattolica a Bagheria prosegue fino a gennaio la mostra “Renato Guttuso, dalla nuova secessione artistica all’autobiografia”.

Tra gli altri appuntamenti sparsi per la Sicilia, ce ne sono tre per gli appassionati di archeologia: il 15 dicembre l’inaugurazione dell’area archeologica di Rocchichella e dell’antiquarium di Mineo, a Catania, dove si trovano reperti del santuario dei Palici e della città di Palikè; il giorno dopo si apre l’antiquarium di Acicatena, con i materiali provenienti dall’area di santa Venera al Pozzo, e il 20 tocca all’antiquarium delle fortificazioni alla Casa Morello, ad Agrigento. Tutte le manifestazioni sono a ingresso libero. 

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