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Carcinoma ovarico: un nuovo test genetico al Policlinico e al Civico di Palermo

Nasce un test genetico per il carcinoma ovarico, grazie al Centro di Biologia molecolare dell'Oncologia Medica del Policlinico e all'equipe di Ginecologia Oncologica del Civico

Balarm
La redazione
  • 21 giugno 2017

Un passo avanti per la diagnosi precoce a Palermo: dal mese di giugno, con un semplice prelievo ematico, tutte le donne potranno effettuare un test per curare in tempo il carcinoma ovarico.

Si tratta di un grosso passo avanti nato dalla collaborazione tra il Centro di Biologia molecolare dell’Oncologia Medica del Policlinico, diretta dal professore Antonio Russo e dalla Ginecologia Oncologica dell’Arnas Civico, diretta dal professore Vito Chiantera.

Un binomio vincente che ha dato vita a un polo di grande prestigio, grazie al quale le donne possono contare su un'ulteriore risorsa per individuare e lottare contro il carcinoma ovarico, tumore che di solito di manifesta clinicamente tardi.

Il carcinoma dell'ovaio costituisce una problematica clinica rilevante per le donne, soprattutto di età intorno ai 50-69 anni: grazie alle tecnologie innotive impiegate dal Civico e dal Policlinico si è reso possibile uno studio approfondito dei geni BRCA1 e BRCA2.
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Grazie allo studio si è stabilita la loro importanza come fattore preventivo e di diagnosi precoce tra le donne sane: un traguardo che può salvare la vita di molte donne.

Il test inoltre risulta utile tanto per per l'individuazione del rischio quanto per le donne già affette da carcinoma ovarico, che per mezzo dell'analisi genetica possono essere indirizzate verso un trattamento personalizzato.

I medici dell'Arnas-Civico hanno posto una forte attenzione su un problema non di poco conto: anche se le pazienti si devono tenere sotto controllo, la normativa attuale non rimborsa la spesa di 500 euro per gli esami necessari

Da qui il forte intervento del dottore Livio Blasi, direttore dell’Oncologia Medica dell'Arnas Civico: «Si tratta di pazienti sane che possono essere le malate di domani: oggi il Servizio sanitario risparmia 500 euro, ma domani se ne spenderanno molti di più, per non parlare dei costi indiretti».
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