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Farm Cultural Park di Favara: l'oasi artistica a rischio smantellamento

Un'ordinanza di smantellamento per l'arcipelago artistico di Favara e la rivolta dei creativi sui social network: la Farm Cultural Park è in pericolo?

  • 31 luglio 2017

Farm Cultural Park (foto di Elena La Spina)

All'improvviso sui social è apparsa la notizia: un'ordinanza, da parte del Comune di Favara, che minaccia la Farm Cultural Park.

Sdegno da parte di Andrea Bartoli, direttore e ideatore del progetto, e di diversi attori del sistema cultura. Architetti, fotografi, artisti e giovani creativi che hanno lanciato hashtag (#wearefarm) e appelli perchè la Farm non venga smantellata.

Ma che succede? Succede che, tecnicamente, un palco e un padiglione che fanno parte del piccolo arcipelago artistico del centro storico di Favara sono abusivi: mancano le autirizzazioni.

In mezzo ai "sette cortili" infatti questo palco di circa cinquanta metri quadri e il capannone "Equi-latera" sono stati contestati dal nucleo antiabustivismo della polizia municipale con conseguente parere di "occupazione abusiva di suolo pubblico" e ancora conseguente ordinanza dirigenziale dell'area tecnica del Comune.

Allora gli agenti di polizia hanno disposto il sequestro delle opere e l'ufficio tecnico il ripristino dei luoghi entro novanta giorni (con multa, come previsto dal codice in questi casi).
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Il notaio Bartoli in tutta risposta chiama alle armi il buon senso dell'opione pubblica scrivendo proprio su facebook quanto accaduto e incolpando - sostanzialmente - la macchina burocratica.

«Il 10 aprile 2017 (3 mesi e 19 giorni fa) richiediamo al Comune di Favara un nulla osta per l'installazione temporanea di un piccolo padiglione, fuori terra, denominato Equi-Latera - denuncia - Lo stesso iter si ripete il 10 maggio 2017 (2 mesi e 19 giorni fa) in occasione del convegno dell'Ordine degli Architetti, prima di installare Butterfly Home. In questo caso, essendo alcuni uffici del Comune di Favara in fase di trasferimento, ci viene chiesto di inviare una pec certificata, come abbiamo fatto».

Dice che non si «parla di grattacieli ma di strutture architettoniche temporanee e rimovibili in meno di una giornata lavorativa.

Piccole opere architettoniche in legno progettate da prestigiosissimi professionisti, ingegneri e architetti di fama nazionale e internazionale».

Farm Cultural Park a giugno ha presentato anche denuncia di occupazione generale di spazi e aree pubbliche e dopo aver quantificato con l'Ufficio competente la liquidazione della somma da corrispondere a titolo di occupazione provvede in pari data al pagamento di un bollettino di conto corrente postale per il primo semestre anticipato di occupazione.

il Comando dei Vigili Urbani che avrebbe dovuto emettere lo stesso giorno un provvedimento definitivo al fine di regolamentare nel migliore dei modi ogni dettaglio, propone di svolgere una conferenza di servizi non solo per deliberare e consentire l'occupazione degli spazi ma al tempo stesso chiarire e mettere per iscritto ogni prescrizione di buon senso che potesse consentire l'adeguata fruizione dei Sette Cortili.

«Dopo pochi giorni invece, nonostante il procedimento amministrativo in corso e nonostante Farm abbia già corrisposto sei mesi anticipati di occupazione di suolo pubblico - spiega ancora - e nonostante tutte le premesse sopra fatte, a seguito di una denuncia, la Squadra di Vigilanza Edilizia di Favara, rileva che le due strutture sono abusive perché non ancora autorizzate da chi avrebbe dovuto autorizzarle e dopo mesi si accorge della loro esistenza ed emette una ordinanza di rimessa in pristino».

«Ricorreremo contro il T.A.R., gli organi competenti di grado superiore, la Corte di Giustizia Europea». Conclude.

Intanto, appunto, sui social si danno da fare tutte le persone che in qualche modo hanno interagito con il piccolo miracolo agrigentino o che ne conoscono la storia e ne apprezzano la filosofia, condannando con fervore gli uffici pubblici, i dirigenti e i funzionari bollati come "ottusi", quando va bene.
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