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Il sushi è siciliano: luoghi e ricette dove il Giappone incontra l'Isola

Da Palermo a Taormina passando per Agrigento: la Sicilia incontra il sushi dando vita al "sushiciliano" dove il filo conduttore è il mare e l'epicentro è l'innovazione

  • 19 aprile 2017

L'Uramaki "Mazara del Vallo" del ristorante "Siciliano"

Da una terra la cui storia è esempio di mescolanza di culture è facile aspettarsi una forte tendenza alla sperimentazione anche tra i fornelli: per quanto la cucina siciliana sia infatti tradizionale, l'idea di applicarla ad altri tipi di cucine non è così inconsueta.

Nel corso degli anni, complice la globalizzazione, la Sicilia è stata continuamente soggetta a numerose influenze e l'ultima in ordine di tempo è stata quella della cucina orientale che ha sdoganato il sushi con i suoi sapori di mare.

Ed è forse il mare il comune denominatore che, stimolando la fantasia di cuochi e ristoratori, avvicina la Sicilia al Giappone con la nascita di un preciso ibrido che prende il nome di sushiciliano o di sicilian sushi.

Sull'Isola, sono due gli esempi più evidenti dell'incontro fra la Sicilia e l'Oriente: il "Fusion de La Plage Resort", di Taormina e "Tasta", di Agrigento. A Taormina tutto è nato da un'idea dell'executive chef Giovanni Grasso, già allievo dello chef Hiroki Nakanoue, che vanta due stelle Michelin per il suo ristorante a Osaka.
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Grasso utilizza ingredienti mediterranei per dare vita a piatti molto particolari. Così, nascono un futomaki crudo ma allo stesso tempo fritto, accompagnato da una salsa siciliana al gusto di arancia, un hosomaki farcito con gambero rosso di Mazara del Vallo e un nigiri con ostrica e limone siciliano.

E, un altro esempio di sushi siciliano, è quello della Trattoria Voscenza di Lampedusa: fra le varie proposte del locale compaiono infatti diversi maki a base di pesce fresco, coniugati ai sapori del pomodoro secco, del pistacchio e degli agrumi.

Il sushi siciliano ha inoltre superato i confini dell'isola. Uno dei prototipi di ricetta è nato nella cornice della succursale torinese del ristorante siracusano “Oinos”, nato grazie a Valerio Lo Russo, che ha rilevato il “Kiki”, storico ristorante giapponese di Torino.

Lo Russo ha affidato la cucina alla cuoca Valentina Galli, già artefice del successo siracusano di “Oinos”, mantenendo alla postazione del sushi quello che era già il cuoco del “Kiki”. Il risultato? Una cucina fusion d'eccellenza.

Dall'abilità e dalla creatività dei due chef sono nati, fra le altre specialità, il gunkan con tonno e caponata siciliana, il roll con salmone e polvere di pomodoro e basilico e il sashimi di tonno e pomodoro.

Anche a Milano, infine, viene gustato il sicilian sushi grazie al “Siciliano”, locale immerso nel quartiere Brera: il menù comprende, per esempio, l'Uramaki Mazara del Vallo con gambero rosso di Mazara, avocado, melanzana viola, zucchine e frutto della passione.

Ma non solo: il ristorante propone fra gli altri anche l'uramaki Linosa con orata, misticanza agli agrumi, pesca e pistacchio e il più originale Uramaki Dei Nebrodi con lardo di suino dei nebrodi, maiorchino, miele d'ape nera sicula, pistacchio di Bronte e ciliegino.

In conclusione, quello del sushi alla siciliana è un filone che sembra creare un mix particolarmente stimolante che coniuga originalità e tradizione tra gli ingredienti.
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