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Francesco Pantaleone e "l'Ouverture" milanese, «Ma il cuore è a Palermo»

Un nuovo spazio vicino Fondazione Prada e progetti internazionali, ma il gallerista Francesco Pantaleone non dimentica Palermo né "Manifesta", biennale in arrivo

  • 4 aprile 2017

Francesco Pantaleone (foto di Mike Palazzotto)

A Palermo è il gallerista Francesco Pantaleone la punta di diamante dell'arte contemporanea, mosso da una costante aspirazione alla qualità. Oltre alla passione per l'arte, dimostra di avere buone doti manageriali e una profonda conoscenza del mercato artistico.

Nato da un padre collezionista d'arte antica, proveniente da una famiglia forse un po' conservatrice, e da una madre tedesca dalla mentalità decisamente più liberale, già da studente sceglie di rifugiarsi nell'arte contemporanea per far convivere le due educazioni differenti.

Dopo aver studiato all'Accademia di belle Arti di Urbino e poi a Granada, matura esperienze a New York, all'interno della Gagosian Gallery e poi da Christie’s, e realizza come la sua non sia solo una predisposizione all’arte ma una passione profonda che potrebbe diventare un lavoro: nasce da qui l’idea di aprire la propria Galleria.

«L’arte contemporanea è il linguaggio dei nostri tempi, la lingua che in fondo parliamo tutti - spiega Pantaleone - l’artista si fa carico di intercettare la contemporaneità. Una volta che ne sei entrato a contatto difficilmente riesci a tornare indietro. Questo perchè gli artisti sono un po' come dei profeti: ti danno una visione del mondo».
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Il più recente successo del gallerista palermitano è l'apertura di uno spazio a Milano, cuore pulsante del business e dell'arte contemporanea. La scelta ricade sul capoluogo lombardo perchè oggi più che mai è entrato nelle rotte internazionali ed è ancora più un punto di riferimento di artisti, collezionisti e curatori del panorama nazionale ed internazionale.

La Galleria è formata da due grandi ambienti luminosi e regolari in un palazzo storico nel quartiere di Porta Romana, tra due istituzioni culturali: la Fondazione Prada e l’Università Bocconi. A inaugurarla "Ouverture" una personale dell'artista Liliana Moro.

Nonostante questo traguardo e il respiro internazionale dei suoi progetti, Francesco Pantaleone non si dimentica della sua città: i suoi occhi sono infatti puntati su "Manifesta", biennale in arrivo nel 2018 che lo vede direttamente coinvolto. Per stima e sinergie i curatori e la direttrice sono andati a trovarlo in galleria già alcuni anni fa, in una serie di visite preliminari a Palermo.

La volontà di fissare un momento, l’artista, la sua storia e analizzare una tendenza artistica che ricorre a un linguaggio d’impatto è necessaria sia per gli addetti ai lavori che per chi si approccia la prima volta all'arte e Pantaleone suggerisce di «guardare con più attenzione e fiducia ad una nuova classe di giovani collezionisti»
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