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Gruppo Arte 16: i nomi dietro la "società segreta" della Cultura in Sicilia

A un anno dalla nascita del Gruppo Arte 16 i nomi, l'intento, il manifesto e i progetti alla base dell'assemblea permanente votata alla cultura e all'arte

  • 14 aprile 2017

Vittorio Corcos, "Sogni". 1896

Proiezioni, dibattiti, studi scientifici e approfondimenti sulle opere d'arte ma anche progetti che coniugano l'arte alla tecnologia e alla fruizione diffusa.

Sono un gruppo di accademici provenienti dalle cattedre delle Università siciliane e italiane e di professionisti del settore: curatori, direttori di istituzioni, politici e intellettuali sotto l'egida del Ministero ai Beni Culturali e in collaborazione con realtà dell'innovazione.

Il Gruppo Arte 16 nasceva a Palermo esattamente un anno fa, quando nell'aprile del 2016 veniva siglato il Manifesto all'Ars, una data che viene celebrata venerdì 14 aprile con un incontro aperto al pubblico alla sala Mattarella di palazzo dei Normanni alle 16.30. Con l'occasione, peraltro, i festeggiamenti del primo anno del Gruppo verranno dedicati a Nino Buttitta, uno dei fondatori del manifesto

Da chi è composto il Gruppo Arte 16 è facile a dirsi: llustri protagonisti del mondo dell'arte, della cultura e della ricerca scientifica tra cui il regista premio oscar Giuseppe Tornatore, il direttore Generale della Treccani e già Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Massimo Bray e il Presidente UNESCO Italia e Vice Presidente dell’ Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani e rettore dell'Università Kore di Enna Giovanni Puglisi.
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Insieme a loro il mondo accademico dell'Università di Palermo: Fabrizio Agnello, Docente di Fondamenti e Applicazioni di geometria descrittiva, Simone Arcagni Vicepresidente del L.U.M. “Michele Mancini” e docente di Storia del Cinema e dei Media, il critico d'arte e professore di Biomedicina Sperimentale e Neuroscienze Cliniche Aldo Gerbino, e Leonardo Samonà, direttore del Dipartimento “Scienze Umanistiche”.

Naturalmente il collegio di professori non finisce qui. A sottoscrivere il Manifesto anche il già Magnifico Rettore e oggi nel C.d.A del Centro Nazionale delle Ricerche Roberto Lagalla, il docente di Storia del Cinema Rino Schembri, il docente di Ingegneria Informatica Salvatore Sorce, il professore di Istologia e Fotografia Gianfranco Spatola, di Estetica Salvatore Tedesco e il presidente del L.U.M. “Michele Mancini” nonché illuminato professore di storia del Teatro e dello Spettacolo Renato Tomasino.

Dal Fai, Fondo Ambiente Italiano, aderisce il capo delegazione Rita Cedrini, dal mondo dei restauri il tecnico che ha restaurato il mosaico della Demetra Franco Fazzio (tecnico ed expertise dell’Arte ISCR Roma). Sempre da Roma, è parte del Gruppo Emiliano Morreale, conservatore della Cineteca Nazionale, C.S.C. di Roma, Presidente del Centro Studi “Gregorio Napoli” e docente di Storia del Cinema alla Sapienza.

Non poteva mancare la direttrice della Galleria d'Arte Moderna di Palermo, Antonella Purpura. Proprio alla GAM infatti si è tenuta una giornata dedicata alla ricerca scientifica applicata alle opere d'arte: insieme alla StarTest sono stati rilevati dettagli del dipinto futurista di Mario Sironi "Il Tram".

Ma il Gruppo Arte 16 è un'assemblea permanente che si propone non solo di promuovere nuove metodologie di ricerca e prassi di analisi critica e spettacolarizazione dei capolavori dell’arte ma anche di studiare nuovi modi per garantire la fruizione universale del patrimonio artistico italiano.

Infatti nei mesi autunnali si sono svolti diversi incontri con focus sule nuove tecnologie dedicate alla fruizione dei beni culturali da parte dei non vedenti o ipovedenti alla GAM e a Palazzo Branciforte.

È stata un'idea di Giovanni Taormina, responsabile del settore delle arti del L.U.M. dell'Ateneo di Palermo e del professore Renato Tomasino quella di dare vita al Gruppo perché possa essere catalizzatore e stimolo per le istituzioni politiche e amministrative ma anche per quelle formative, dalla scuola all’Università, Musei, Gallerie ed Expo.

Tra i progetti in cantiere c'è quello di diffondere la fruizione dell'arte anche a distanza: attraverso tecnologie digitali emergenti, grafica e stampa 3D, realtà virtuale e aumentata qualunque persona collegata in rete potrà usufruire dei beni culturali in maniera accessibile.

Perché tra le finalità c'è appunto la promozione delle tecnologie digitali per la formazione d’eccellenza e in settori come l’archeologia e l’analisi, la catalogazione, la valorizzazione tramite editoria multimediale e filmografia 3D, la musealizzazione con criteri di realtà aumentata, RV, ambienti interattivi, siti web interattivi 3D, olografica e installazioni audiovisuali, per una diversa civiltà del rapporto tra patrimonio d’arte e cittadino.
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