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"Siamo mare, saremo burrasca": il nuovo volto del femminismo che fa rete

Nasce a Palermo un femminismo inclusivo che imbastisce varie forme di protesta: è quello dell'Assemblea contro la violenza maschile sulle donne

  • 24 aprile 2017

"Ora basta!", un urlo profondo si leva dalle strade di Palermo. È il grido di rabbia di alcune donne del capoluogo che vogliono far sentire la loro voce contro la violenza maschile sulle donne e, in particolare, contro le scelte politiche sessiste, omofobe e xenofobe portate avanti dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.

Un movimento spontaneo, nato dal basso, che include la voce di alcune attiviste della città con la volontà di opporsi ai poteri forti che mettono in atto scelte distanti dalle esigenze concrete della popolazione e a molti degli stessi che, nel mese di maggio, saranno a Taormina per il G7. Questa è soltanto l'ultima delle occasioni importanti affinché si possa dare forma sempre più definita a un network reale, una forza concreta che non abbassi la testa e dica no all'avanzamento di una mentalità di tipo patriarcale e sessista.

A parlare sono le donne dell'Assemblea contro la violenza maschile sulle donne che nei giorni precedenti al vertice hanno organizzato l'incontro pubblico "Donne contro Trump" alla Real Fonderia alla Cala di Palermo per discutere, riflettere e parlare contro tutti i potentati politici responsabili della situazione contemporanea della figura femminile.
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Tutto è iniziato lo scorso 2 febbraio 2017 quando un centinaio di donne ha preso parte, nell'aula Rostagno del Comune di Palermo, alla prima assemblea per riflettere e opporsi alla violenza sulle donne. Il primo incontro, da cui poi prenderà il nome lo stesso movimento, è di significativa importanza poiché racchiude il suo stesso senso. Era giunto il momento di smettere di delegare ma fare rete e affrontare un tema che riguarda in prima persona tutte le donne.

«Non pensiamo che la violenza sulle donne sia un allarme legato a un determinato momento storico – dichiara Claudia Borgia - si tratta piuttosto di un fattore sistemico e strutturale e molto va fatto per sconfiggerlo. Il percorso è lungo ma noi siamo determinate e lo porteremo avanti».

Ma chi sono le donne che fanno parte della rete? Loro si incontrano mensilmente e ragionano insieme su come raggiungere piccoli obiettivi. L'assemblea si è allargata in poco tempo, sono diverse le provenienze e svariate le età di tutte le partecipanti: si va dai 15-16 anni fino ad arrivare a oltre i 50-60 anni.

Dopo essere scese in piazza per l'8 marzo le donne del movimento hanno protestato all'esterno del Tribunale di Palermo per dire no alla presenza di leggi, nell'ordinamento italiano, che incarnano valori sessisti e patriarcali. Dal movimento si fa avanti la certezza che non esiste solo una violenza fisica e passionale.

Spesso gli uomini vengono descritti dai media di massa come precarizzati per la crisi e, per questo, sono giustificati. Gli incontri sono un momento per riflettere anche sull'attacco alla legge 194 sull'aborto e sulle innumerevoli forme di sfruttamento del corpo femminile, per esempio l'utilizzo che di questo si fa nelle pubblicità.

Le femministe si preparano adesso all'incontro del 29 aprile in vista del G7, a cui prenderanno parte donne provenienti da varie parti della Sicilia. Già noto da quando sono venute a galla le molestie dell'allora candidato nei confronti delle donne, il volto sessista di Trump è riemerso nelle scelte politiche che coinvolgono non solo gli Stati Uniti ma il mondo intero.

In quell'occasione, si discuterà anche di un'eventuale protesta pacifica durante il G7. A Palermo rinasce così, in forma del tutto rinnovata, un femminismo inclusivo che, nonostante abbia una fattezza diversa rispetto al femminismo degli anni Settanta, punta anche a farne riemergere la storia.

L'attuale fase politica vede l'affermarsi di diverse reti che rappresentano uno schieramento netto contro i poteri responsabili della situazione attuale della donna.

Le forme dunque sono cambiate: ci sono ad esempio le donne No Muos e le No Tav, ma si tratta pur sempre di donne che alzano la testa e lottano per l'emancipazione del territorio. Così, anche le femministe palermitane che s'incontrano e protestano pacificamente avendo sempre ben in mente il loro motto "Siamo mare, saremo burrasca".
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