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Un camper per ritrovare i propri familiari: il "Tracing Bus" percorre la Sicilia

Un ufficio su ruote per migranti e rifugiati che non riescono a mettersi in contatto con i loro cari: il bus è organizzato dalla Croce Rossa Italiana e farà varie tappe

Balarm
La redazione
  • 25 settembre 2017

L'interno del "Tracing Bus", foto di Emiliano Albensi per Croce Rossa Italiana

Il continuo e drammatico approdo di migranti in ogni luogo della Sicilia porta con sé storie di separazione e dolore. Così, da un'iniziativa della Croce Rossa Olandese è nato il "Tracing Bus".

Si tratta di un camper che, spostandosi in giro per l'Italia si fermi per intere giornate nelle zone di sbarco e di accoglienza: in questo modo consente a rifugiati, richiedenti asilo e migranti di ristabilire un contatto con i propri familiari.

Il "Tracing Bus" messo in funzione da Croce Rossa Italiana è partito all'inizio del 2017 ed è attualmente in Sicilia, dov'è tornato per la seconda volta durante questo lungo anno di sbarchi.

Fino al 30 settembre (visualizza le tappe nel dettaglio) il camper si muoverà sull'Isola per favorire le attività di restoring family links, passando da tutte le principali zone di sbarco, dai safe point e dagli hotspot, per poi fare tappa in alcuni centri di accoglienza.

A bordo è allestito un vero e proprio ufficio mobile dove tutti coloro che lo desiderano possono usufruire di una telefonata di tre minuti e del supporto di operatori e volontari della Croce Rossa.

Il mese scorso il "Tracing Bus" ha viaggiato attraverso la Lombardia, facendo tappa in luoghi a forte transito di persone migranti come Milano, Brescia, Como.

Il camper era stato in Italia già nell'inverno scorso, facendo registrare numeri importanti: 17 tappe in 22 giorni e oltre mille telefonate in uscita, delle quali il 60% andato a buon fine.
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