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Da elettricista a liutaio: il siciliano Corrado Carpinteri firma la chitarra di Brian May

Da elettricista a liutaio, il siciliano Corrado Carpinteri firma la chitarra di Brian May: il sodalizio con il chitarrista dei Queen gli offre grandi prospettive e un futuro in ascesa

  • 29 gennaio 2018

Il liutaio Corrado Carpinteri

Dedicare la propria vita alla musica, oggi più che mai è una scelta audace perchè spesso non offre grandi prospettive né di guadagni né di carriera, non solo per chi gli strumenti li suona, ma anche per chi li costruisce.

Corrado Carpinteri è uno dei tanti liutai oggi in Sicilia, ma con qualcosa di speciale che lo rende unico anche a livello internazionale: lui il suo lavoro lo fa con passione e regala un'anima a ciò che realizza e che restaura.

Una storia che ha dell'incredibile: l'ex elettricista siciliano che da sempre ama l'arte, improvvisa un "piano b" spinto dalla passione per i lavori manuali. «Il mio interesse per la costruzione di chitarre e bassi elettrici - racconta - è iniziato nel settembre del 2005, convincendomi ad aprire la mia attività nel febbraio del 2012».

«Pensai che il mio chitarrista preferito, Brian May, nel '63 si costruì insieme al padre la sua chitarra e venne anche a me l'idea di costruirmene una. Detto fatto, da lì è cominciato tutto».
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Da quando il liutaio siciliano si è buttato nel mondo della musica i successi sono stati immediati: dopo anni dietro cavi e quadri elettrici, Carpinteri si dedica anima e corpo alla costruzione di uno strumento per il suo idolo: una "Blonde Special".

«Ricordo che inviai una mail a Brian May nel dicembre del 2012 perchè sapevo che in quel periodo stava tornando da una tournée ed erano giorni in cui si stava riposando. Con mia sorpresa dopo soli tre giorni mi rispose».

I complimenti ricevuti dal chitarrista dei Queen non tardarono ad arrivare e gli fecero subito prendere consapevolezza dell'ottimo lavoro che stava facendo: «voleva pagarmela ma io non ho voluto, era già un onore che avesse tra le sue mani una mia chitarra».

È schietto, diretto e dice quello che pensa senza falsi pudori: il liutaio siciliano che insegue l'arcano delle grandi chitarre, confessa di non essere bravissimo a suonarle «Io non sono un musicista, le costruisco e mi accerto che sappiano soddisfare il mio cliente».

Di certo non ci vorrà molto perché le nuove generazioni di chitarristi aggiungano Canicattini Bagni alle tappe del loro pellegrinaggio. Carpinteri è simpatico e disponibile e svela i legni da lui utilizzati: Mogano, Frassino americano e Acero canadese, che confessa di prediligere «per lavorabilità e rigidità».

Ha clienti in tutto il mondo e collabora con il chitarrista dei Tinturia ma Carpinteri non si arrende e progetta un'altra missione: consegnare una propria chitarra a David Gilmour, storico chitarrista dei Pink Floyd, «Forse rimarrà solo un sogno ma non demordo e nel frattempo mi concentro su qualcosa di più concreto».
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