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Di scena al Teatro Massimo "I Puritani": l'opera in tre atti di Vincenzo Bellini

  • Stagione Opere e Balletti 2018
  • Teatro Massimo - Palermo
  • 13, 14, 15, 17, 18, 19 aprile 2018 (evento concluso)
  • 20.30 (venerdì e sabato 14), 18.30 (martedì 17, mercoledì 18 e giovedì 19), 17.30 (domenica 15)
  • da 125 a 15 euro
  • I biglietti si possono acquistare online oppure al botteghino del teatro dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle 18.00 e nei giorni di spettacolo a partire da un’ora prima e fino a mezz’ora dopo l’inizio oppure telefonicamente al numero 091.6053580 o via mail email all'indirizzo biglietteria@teatromassimo.it
Balarm
La redazione

Il soprano Laura Giordano

"I puritani e i cavalieri", più noto con il titolo breve "I puritani", è un'opera seria in tre atti del siciliano Vincenzo Bellini su libretto di Carlo Pepoli, tratto dal dramma storico di Jacques-François Ancelot e Joseph Xavier Boniface (noto col nome di Saintine), Têtes rondes et Cavaliers: è di scena al Teatro Massimo di Palermo da venerdì 13 aprile alle 20.30 a giovedì 19.

il Teatro Massimo ha deciso di trasmettere in streaming lo spettacolo: la prima di venerdì 13 aprile sarà trasmessa in diretta Euroradio da Radio3, sul sito del Teatro sarà possibile vedere in diretta streaming il 15 aprile alle 17.30, il 18 aprile alle 18.30 e in conclusione il 19 aprile alle 18.30 verrà trasmessa, sempre in diretta, l’ultima recita.

L'opera in tre atti vede l'Orchestra e il Coro del Teatro Massimo diretti da Jader Bignamini per l'allestimento in coproduzione con il Teatro Comunale di Bologna e il Teatro Lirico di Cagliari, la reegia, scene e costumi sono di Pierluigi Pier’Alli.
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I puritani debuttò al Théâtre de la comédie italienne di Parigi il 24 gennaio del 1835, con esito trionfale: l'azione si svolge presso Plymouth, in Inghilterra nel XVII secolo, al tempo di Oliver Cromwell. La storia d'amore principale si intreccia con lo scontro politico fra il partito dei Puritani e quello degli Stuart, dopo la decapitazione di Re Carlo I.

Inizialmente strutturata in due atti, l'opera fu suddivisa in tre atti poco prima dell'andata in scena, su consiglio di Gioachino Rossini: la nuova suddivisione fu consigliata dalla decisione di invertire l'ordine della Scena di Elvira ("Qui la voce sua soave") e del duetto tra Riccardo e Giorgio, la cui stretta "Suoni la tromba, e intrepido" provocava un'immancabile richiesta di bis.

Alla vigilia della prima rappresentazione, la lunghezza eccessiva dello spettacolo impose il taglio di tre brani, oggi sovente ripristinati in occasione degli allestimenti: il cantabile del terzetto tra Arturo, Riccardo ed Enrichetta (atto I) "Se il destino a te m'invola", il cantabile del duetto tra Arturo ed Elvira (atto III) "Da quel dì ch'io ti mirai" e la stretta del finale (atto III) "Ah! sento o mio bell'angelo".
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