"Il secondo tempo": proiezione del documentario di Pierfrancesco Li Donni
Viene proiettato, martedì 23 maggio alle 20.30, nella Sala delle Lapidi di Palazzo delle Aquile, "Il secondo tempo" di Pierfrancesco Li Donni, un film-documento che vuole raccontare cosa è cambiato nella lotta alla mafia, nelle coscienze dei cittadini di Palermo dopo le stragi di Falcone e Borsellino.
Il film narra i 57 giorni che intercorrono tra la morte di Giovanni Falcone e quella di Paolo Borsellino nella Palermo di oggi, in un ibrido tra docufiction, interviste, finzione e immagini d’archivio.
Il regista Pierfrancesco Li Donni scruta con l'occhio nervoso della sua cinepresa una Palermo immobile nei suoi riti di sempre, ma piena di rimpianti, sovrapponendo le immagini delle stragi del '92 e delle rivolte di piazza che provocarono (le lenzuolate, la marcia dei centomila, le catene umane attorno alle case dei magistrati), alle immagini della città di oggi sempre più disillusa e disperata.
A Palermo la notte può essere anche una metafora a vent’anni dalle stragi di Mafia. La Palermo del "Secondo Tempo" è una città che avrebbe potuto essere e non è stata, ma anche una città dove bisogna capire cosa si fa quando finisce un’emergenza democratica e ricomincia la quotidianità.
Ad accompagnare il film le immagini d’archivio di uno di loro, Fabio, che da filmaker amatoriale, riprende le manifestazioni spontanee dei cittadini palermitani. Immagini inedite che danno il senso della rabbia e del dolore di una città ferita che prova a riscattarsi dal potere mafioso.
Il film narra i 57 giorni che intercorrono tra la morte di Giovanni Falcone e quella di Paolo Borsellino nella Palermo di oggi, in un ibrido tra docufiction, interviste, finzione e immagini d’archivio.
Il regista Pierfrancesco Li Donni scruta con l'occhio nervoso della sua cinepresa una Palermo immobile nei suoi riti di sempre, ma piena di rimpianti, sovrapponendo le immagini delle stragi del '92 e delle rivolte di piazza che provocarono (le lenzuolate, la marcia dei centomila, le catene umane attorno alle case dei magistrati), alle immagini della città di oggi sempre più disillusa e disperata.
A Palermo la notte può essere anche una metafora a vent’anni dalle stragi di Mafia. La Palermo del "Secondo Tempo" è una città che avrebbe potuto essere e non è stata, ma anche una città dove bisogna capire cosa si fa quando finisce un’emergenza democratica e ricomincia la quotidianità.
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