"Democrazia insicura": Patrizia Dogliani presenta il volume alla Feltrinelli
Viene presentato, venerdì 13 ottobre alle 18, presso La Feltrinelli libri e musica, "Democrazia insicura" curato da Patrizia Dogliani e Marie-Anne Matard-Bonucci. Intervengono, per l'occasione, Antonino Blando e Giovanni Villino.
Com’è possibile combattere la violenza rispettando lo Stato di diritto? Come conciliare le esigenze di «sicurezza» della popolazione e della cosiddetta «opinione pubblica» con il rispetto della democrazia?
Si tratta di interrogativi molto attuali, eppure sono stati spesso posti nell’Italia repubblicana, che nel corso della sua storia ha dovuto confrontarsi con forme cruente, e qualche volta concomitanti, di violenza di natura sociale, politica e criminale.
Nuove leggi sono state emanate per accrescere i poteri delle forze dell’ordine, facilitare le inchieste e le procedure giudiziarie.
Questo libro propone una riflessione a più voci su come la relazione tra violenza e repressione abbia determinato un particolare modo di fare politica e di concepire la democrazia in Italia.
Attraverso l’analisi di vicende che hanno segnato profondamente la storia della Repubblica, emerge dai saggi che compongono il volume l’immagine di una «democrazia insicura» della propria capacità di proteggere lo Stato e le istituzioni di fronte alla violenza.
Ma la storia dell’Italia repubblicana può anche insegnare qualcosa sul modo di arginare tensioni sociali, eversione politica e crimine organizzato in un periodo in cui le principali democrazie del mondo si stanno confrontando con l’emergenza terrorismo.
Com’è possibile combattere la violenza rispettando lo Stato di diritto? Come conciliare le esigenze di «sicurezza» della popolazione e della cosiddetta «opinione pubblica» con il rispetto della democrazia?
Si tratta di interrogativi molto attuali, eppure sono stati spesso posti nell’Italia repubblicana, che nel corso della sua storia ha dovuto confrontarsi con forme cruente, e qualche volta concomitanti, di violenza di natura sociale, politica e criminale.
Nuove leggi sono state emanate per accrescere i poteri delle forze dell’ordine, facilitare le inchieste e le procedure giudiziarie.
Questo libro propone una riflessione a più voci su come la relazione tra violenza e repressione abbia determinato un particolare modo di fare politica e di concepire la democrazia in Italia.
Attraverso l’analisi di vicende che hanno segnato profondamente la storia della Repubblica, emerge dai saggi che compongono il volume l’immagine di una «democrazia insicura» della propria capacità di proteggere lo Stato e le istituzioni di fronte alla violenza.
Ma la storia dell’Italia repubblicana può anche insegnare qualcosa sul modo di arginare tensioni sociali, eversione politica e crimine organizzato in un periodo in cui le principali democrazie del mondo si stanno confrontando con l’emergenza terrorismo.
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