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"La Via Nuova e la Chiesa di Santa Maria ai Crociferi": la visita guidata

  • Raduno partecipanti in piazza Villena (Quattro Canti) - Palermo
  • 25 febbraio 2018 (evento concluso)
  • 10.00
  • 4 euro
  • Per informazioni telefonare al numero 340.5957407 o scrivere a lapademi@libero.it
La Chiesa di Santa Maria dei Chierici (ministri degli infermi, più noti come Crociferi), fu una delle prime architetture religiose a sorgere dopo l'apertura della Via Nuova (Via Maqueda). La costruzione fu avviata nell'agosto del 1601 alla presenza di Camillo De Lellis, fondatore dell'ordine, e fu incentivata sia dal senato palermitano, sia da donazioni delle nobili famiglie cittadine.

La chiesa fu aperta al culto nel 1660 e diversi furono gli architetti che contribuirono all'edificazione della stessa, tra i quali Giuseppe Venanzio Marvuglia. Successivamente, la facciata, ideata da Ferdinando Lombardo e concepita secondo gusti rinascimentali, fu iniziata nel 1687 e terminata nel 1750.

L'accesso alla chiesa è garantito da tre portali, sormontati da rilievi in stucco, tra i quali si evidenzia Camillo De Lellis mentre assiste gli ammalati e durante la posa della prima pietra dell'edificio. L'assetto interno è simile a tanti altri edifici religiosi nel periodo della controriforma, con schema a croce, un vasto presbiterio quadrato al termine della navata con volta a botte sormontata da sei (tre per lato) cappelle comunicanti.

La chiesa è arricchita da grandi dipinti sulle pareti del coro, raffiguranti i dottori della Chiesa, e, sotto l'affresco della volta, è visibile un rilievo in stucco dorato, attribuito a Vittorio Perez. L'altare, in marmo, è opera di Giuseppe Venanzio Marvuglia, mentre all'arricchimento artistico dell'edificio contribuirono, tra gli altri, Giacomo Serpotta ed il pittore fiammingo Guglielmo Borremans.

Nella chiesa sono presenti alcune reliquie di Camillo De Lellis ed alcune sepolture. Sarete accompagnati da Fabrizio Giuffrè, studioso delle architetture palermitane, e dal presidente de La Palermo dei Misteri, l'antropologo Carlo Di Franco.

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