"No alla mafia": una pedalata per non dimenticare le stragi
Nel 25esimo anniversario della morte dei magistrati Giovanni Falcone e Francesca Morvillo e degli agenti Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, è dovere civico ricordare quanti con loro hanno sacrificato la vita e si sono impegnati nel servizio per la lotta alla mafia e ogni forma di ingiustizia.
Parte dal luogo in cui Giovanni Falcone è nato, piazza Magione, martedì 23 maggio alle 15.40, una pedalata che attraversa la città, passa dal luogo della strage e culmina all'albero Falcone, dove alle 17.58 si parteciperà al momento commemorativo.
La mafia si combatte e si può vincere anche attraverso una nuova coscienza civile e solidale, con la riappropriazione pacifica del territorio, per sottrarlo e tirarlo fuori dal clima di timore imposto dal potere criminale.
La mafia si combatte consentendo la partecipazione civica a tutti i livelli di tutte le istituzioni e a ogni livello decisionale, amministrativo e politico.
Una pedalata che, insieme alle altre manifestazioni, intende costruire quella risposta corale quotidiana e dal basso, più che mai oggi necessaria, unendo idealmente i luoghi della nascita, del lavoro e della morte in servizio di questi uomini e donne, le cui idee continuano a camminare sulle gambe di tutti.
Parte dal luogo in cui Giovanni Falcone è nato, piazza Magione, martedì 23 maggio alle 15.40, una pedalata che attraversa la città, passa dal luogo della strage e culmina all'albero Falcone, dove alle 17.58 si parteciperà al momento commemorativo.
La mafia si combatte e si può vincere anche attraverso una nuova coscienza civile e solidale, con la riappropriazione pacifica del territorio, per sottrarlo e tirarlo fuori dal clima di timore imposto dal potere criminale.
La mafia si combatte consentendo la partecipazione civica a tutti i livelli di tutte le istituzioni e a ogni livello decisionale, amministrativo e politico.
Una pedalata che, insieme alle altre manifestazioni, intende costruire quella risposta corale quotidiana e dal basso, più che mai oggi necessaria, unendo idealmente i luoghi della nascita, del lavoro e della morte in servizio di questi uomini e donne, le cui idee continuano a camminare sulle gambe di tutti.
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