Oratorio di Santa Maria del Sabato: visita al tempio della Meschita che diventa sinagoga
La manifestazione de "Le vie dei tesori" (visualizza l'articolo di approfondimento), giunge alla sua undicesima edizione e dal 29 settembre al 29 ottobre torna ad aprire le porte dei luoghi d'arte di Palermo, di quelli dimenticati e di quelli normalmente chiusi.
Durante tutti i weekend della manifestazione sarà possibile visitare l'Oratorio di Santa Maria del Sabato.
A oltre cinquecento anni di distanza dal decreto di espulsione degli ebrei, firmato dai cattolicissimi sovrani spagnoli Ferdinando e Isabella, la comunità ebraica torna ad avere un luogo di studio e di culto. È l'oratorio di Santa Maria del Sabato, concesso in “comodato d’uso gratuito” alla comunità ebraica dall'arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice.
Proprio al di sotto di via Maqueda, nei pressi della chiesa di San Nicolò da Tolentino, si trovavano gli antichi quartieri ebraici della Guzzetta e della Meschita, dove sorgeva la sinagoga e dove sono riscontrabili ancora alcune caratteristiche strutturali dell’edilizia ebraica, tra cui i passaggi ad arco. Meschita è, infatti, il nome con cui i cristiani chiamavano qualsiasi edificio sacro non cristiano.
La chiesa Madonna di tutte le Grazie, costruita nel 1617, fu la sede di diverse congregazioni religiose e fu poi affidata a quella del Sabato, il cui nome derivava dal fatto che essa era solita questuare di sabato per la costruzione di una nuova chiesa da dedicare alla Vergine. L'esterno appare in buone condizioni, l'interno invece, nel corso degli anni, è stato oggetto di furti ed atti di vandalismo.
Durante tutti i weekend della manifestazione sarà possibile visitare l'Oratorio di Santa Maria del Sabato.
A oltre cinquecento anni di distanza dal decreto di espulsione degli ebrei, firmato dai cattolicissimi sovrani spagnoli Ferdinando e Isabella, la comunità ebraica torna ad avere un luogo di studio e di culto. È l'oratorio di Santa Maria del Sabato, concesso in “comodato d’uso gratuito” alla comunità ebraica dall'arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice.
Proprio al di sotto di via Maqueda, nei pressi della chiesa di San Nicolò da Tolentino, si trovavano gli antichi quartieri ebraici della Guzzetta e della Meschita, dove sorgeva la sinagoga e dove sono riscontrabili ancora alcune caratteristiche strutturali dell’edilizia ebraica, tra cui i passaggi ad arco. Meschita è, infatti, il nome con cui i cristiani chiamavano qualsiasi edificio sacro non cristiano.
La chiesa Madonna di tutte le Grazie, costruita nel 1617, fu la sede di diverse congregazioni religiose e fu poi affidata a quella del Sabato, il cui nome derivava dal fatto che essa era solita questuare di sabato per la costruzione di una nuova chiesa da dedicare alla Vergine. L'esterno appare in buone condizioni, l'interno invece, nel corso degli anni, è stato oggetto di furti ed atti di vandalismo.
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