Tra devozione, sorgenti e miracoli: le visite guidate alla Grotta dell'Acquasanta
Torna la manifestazione de "Le vie dei tesori" (visualizza l'articolo di approfondimento), che apre le porte dei luoghi d'arte di Palermo, di quelli dimenticati e di quelli normalmente chiusi: per tutte le domeniche della manifestazione, sarà possibile visitare su prenotazione la Grotta dell'Acquasanta.
La Grotta (prenota la visita) è un luogo sacro, da alcuni ritenuto miracoloso, certamente contenitore naturale di una sorgiva dalle certificate qualità terapeutiche. Tanto da dare il nome all’intera borgata.
La grotta della Madonna dell’Acquasanta custodiva un tempo un affresco della Vergine, ritrovato addirittura nell’anno 1022 e venerato anche al tempo dei Saraceni, come ricostruisce il Mongitore. Quella grotta, fresca e suggestiva, venne trasformata in luogo di culto.
Proprio lì sgorgava una sorgente di acqua termale e per secoli è stato un pellegrinaggio di persone, soprattutto pescatori della borgata. Era un piccolo santuario che veniva denominato la “Lourdes della Sicilia”, per le tre caratteristiche: la grotta, la sorgente d'acqua e la Madonna. Oggi è inglobata nel complesso Villa Gravina (detta anche Villa Lanterna).
Le qualità salutari di quest’acqua minerale erano conosciute dagli antichi per la cura di differenti patologie. Fu solo alla fine dell’Ottocento che le acque della sorgente conobbero un sistematico sfruttamento con la realizzazione dello Stabilimento di bagni minerali dei fratelli Pandolfo. Agli inizi del Novecento, la grotta fu chiusa, poi saccheggiata e spogliata delle sue opere d' arte.
La Grotta (prenota la visita) è un luogo sacro, da alcuni ritenuto miracoloso, certamente contenitore naturale di una sorgiva dalle certificate qualità terapeutiche. Tanto da dare il nome all’intera borgata.
La grotta della Madonna dell’Acquasanta custodiva un tempo un affresco della Vergine, ritrovato addirittura nell’anno 1022 e venerato anche al tempo dei Saraceni, come ricostruisce il Mongitore. Quella grotta, fresca e suggestiva, venne trasformata in luogo di culto.
Proprio lì sgorgava una sorgente di acqua termale e per secoli è stato un pellegrinaggio di persone, soprattutto pescatori della borgata. Era un piccolo santuario che veniva denominato la “Lourdes della Sicilia”, per le tre caratteristiche: la grotta, la sorgente d'acqua e la Madonna. Oggi è inglobata nel complesso Villa Gravina (detta anche Villa Lanterna).
Le qualità salutari di quest’acqua minerale erano conosciute dagli antichi per la cura di differenti patologie. Fu solo alla fine dell’Ottocento che le acque della sorgente conobbero un sistematico sfruttamento con la realizzazione dello Stabilimento di bagni minerali dei fratelli Pandolfo. Agli inizi del Novecento, la grotta fu chiusa, poi saccheggiata e spogliata delle sue opere d' arte.
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