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"Giuseppe Buzzotta, Gianni Politi. Scalza": mostra dedicata a due giovani artisti

  • Palazzo Ziino - Palermo
  • Dal 6 dicembre 2017 al 6 febbraio 2018 (evento concluso)
  • Visitabile dal lunedì al venerdì dalle 09.30 alle 18.30
  • Gratuito
Balarm
La redazione
Visual Startup prosegue l’attività espositiva progettata e curata dall’Accademia di Belle Arti di Palermo per Palazzo Ziino con una mostra dedicata a due giovani artisti già riconosciuti a livello nazionale e internazionale, Giuseppe Buzzotta e Gianni Politi.

Questa doppia personale è un'opportunità di approfondimento di poetiche legate alla scena emergente all'interno di Palazzo Ziino, luogo per eccellenza dedicato ai giovani artisti. Il Comune di Palermo conferma così la propria vocazione alla sperimentazione in ambito culturale proprio mentre si appresta a celebrare il 2018 nel ruolo di "Capitale della Cultura".

I due artisti, uno di base a Palermo ed ex studente dell’Accademia, l’altro di base a Roma, portano avanti entrambi una ricerca in ambito pittorico, avendo scelto la pittura come medium espressivo, come dimensione dalla quale esperire la realtà e come angolazione dalla quale proporre una riflessione collettiva.
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La costruzione di questa mostra parte da un sogno, le sale di Palazzo Ziino che si trasformano in un prato, verde, morbido, tutti camminano scalzi e si muovono tra le stanze con leggerezza e libertà. Contemporaneamente, scalza, appare una donna, la foggia delle vesti è antica, l’energia è potente, misteriosa e silenziosa si muove tra le sale.

L’allestimento richiama questo sogno, affronta le dieci sale del Palazzo scegliendo un colore-guida e attivando il dialogo tra i due artisti attraverso una prossimità molto accentuata.

A indirizzare la riflessione emergono in particolare alcuni temi cari ai due artisti: la costruzione e la decostruzione di un’immagine, il rapporto tra tempo della pittura e tempo storico, la superficie pittorica come dispositivo magico e come alveo per una sedimentazione mnestica.

Il risultato finale del progetto espositivo è il frutto di due settimane di workshop con un gruppo di 20 studenti dell’Accademia, invitati a condividere e coadiuvare il meccanismo attraverso il quale un artista legge il proprio lavoro in relazione allo spazio espositivo ma, soprattutto, in relazione ad un pensiero altro da sé.
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