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I capolavori dell'arte italiana: Vittorio Sgarbi porta a Catania "I Tesori nascosti"

  • Castello Ursino - Catania
  • Dal 26 ottobre 2017 al 30 settembre 2018 (evento concluso)
  • Visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00, sabato e domenica dalle 9.00 alle 21.00
  • 12 euro (intero), 9 euro (ridotto), 7 euro (studenti), 5 euro (possessori di Catania Pass), 4 euro (bambini 6-11 anni e scuole)
  • Per maggiori informazioni telefonare al numero 366.8708671
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La redazione

In foto Antonio De Caro (Sindaco di Bari), Vittorio Sgarbi, Enzo Bianco (Sindaco di Catania) e Orazio Licandro (Assessore ai Saperi e alla Bellezza condivisa)

Il Castello Ursino di Catania ospita "Da Giotto a de Chirico - I Tesori nascosti", una grande esposizione a cura di Vittorio Sgarbi, che racconta, attraverso preziosi tesori nascosti, lo svolgimento della storia dell’arte italiana: da Giotto, l'artista che ha rinnovato la pittura, così come Dante, suo contemporaneo, a Giorgio de Chirico che, affascinato dell'arte antica, fu il principale esponente della pittura metafisica, attraverso la quale tentò di svelare gli aspetti più misteriosi della realtà.

La mostra nasce dal desiderio di illustrare, attraverso una ragionata selezione, il Tesoro d’Italia nascosto e protetto nelle più importanti raccolte private italiane. Patrocinata dal Comune di Catania, è un progetto di Contemplazioni, promossa da Fenice Company Ideas e dalla Fondazione Cavallini Sgarbi, con il sostegno di SAC e di Confcommercio Catania, SNAG (Sindacato Nazionale Autonomo Giornalai), FIT (Federazione Italiana Tabaccai) e Sostare.
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«La mostra si pone come naturale estensione della straordinaria esposizione “Il Tesoro d’Italia” svoltasi all’Esposizione Universale di Milano del 2015 - dichiara Vittorio Sgarbi - nella quale si è documentato, dal Piemonte alla Sicilia, la varietà genetica di grandi capolavori concepiti da intelligenze, stati d’animo, emozioni che rimandano ai luoghi, alle terre, alle acque, ai venti che li hanno generati. [...] La grandezza dell’arte italiana è infatti nel tessuto inestricabile, radicato in un territorio unico al mondo per cui le opere maggiori e i contesti minori si illuminano a vicenda”. Dalla fine del Duecento alla metà del Novecento, si dà conto dell’evoluzione degli stili, delle correnti e degli snodi fondamentali della storia dell’arte italiana». 

La grande esposizione “Da Giotto a de Chirico - I Tesori nascosti”, offre al visitatore un'ampia panoramica sui soggetti affrontati dagli artisti, da quello sacro alle raffigurazioni allegoriche e mitologiche, dal genere del ritratto a quelli del paesaggio e della natura morta.

Tanti i capolavori della pittura del Settecento e dell'Ottocento come la "Natività di Cristo" di Ignaz Stern detto Ignazio Stella (1728), "Oro di Pompei (o Oro di Napoli)" di Domenico Morelli (1863-1866 circa) e "Piccolo cantiere" di Francesco Lojacono (1880-1890 circa). Approdati al Novecento, si possono ammirare importati opere di celebri maestri, tra le quali, solo per citarne alcune, "Il vecchio padre" (1906) di Antonio Mancini, "Il vaso giapponese" (1923) di Camillo Innocenti, "Interno con vaso di fiori" (1949) di Filippo de Pisis, "I Bagni misteriosi" (1937-1960) di Giorgio de Chirico, "Il tavolo del maresciallo" (1957) di Pippo Rizzo e "Damigiana e bottacino (Natura morta nordica)" del 1959 di Renato Guttuso. 

Per il grande successo di visitatori che hanno ammirato le opere esposte al Castello Ursino, la mostra “Da Giotto a de Chirico - I Tesori nascosti” è stata prorogata fino al 30 settembre.
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