I capolavori dell'arte italiana: Vittorio Sgarbi porta a Catania "I Tesori nascosti"
In foto Antonio De Caro (Sindaco di Bari), Vittorio Sgarbi, Enzo Bianco (Sindaco di Catania) e Orazio Licandro (Assessore ai Saperi e alla Bellezza condivisa)
La mostra nasce dal desiderio di illustrare, attraverso una ragionata selezione, il Tesoro d’Italia nascosto e protetto nelle più importanti raccolte private italiane. Patrocinata dal Comune di Catania, è un progetto di Contemplazioni, promossa da Fenice Company Ideas e dalla Fondazione Cavallini Sgarbi, con il sostegno di SAC e di Confcommercio Catania, SNAG (Sindacato Nazionale Autonomo Giornalai), FIT (Federazione Italiana Tabaccai) e Sostare.
La grande esposizione “Da Giotto a de Chirico - I Tesori nascosti”, offre al visitatore un'ampia panoramica sui soggetti affrontati dagli artisti, da quello sacro alle raffigurazioni allegoriche e mitologiche, dal genere del ritratto a quelli del paesaggio e della natura morta.
Tanti i capolavori della pittura del Settecento e dell'Ottocento come la "Natività di Cristo" di Ignaz Stern detto Ignazio Stella (1728), "Oro di Pompei (o Oro di Napoli)" di Domenico Morelli (1863-1866 circa) e "Piccolo cantiere" di Francesco Lojacono (1880-1890 circa). Approdati al Novecento, si possono ammirare importati opere di celebri maestri, tra le quali, solo per citarne alcune, "Il vecchio padre" (1906) di Antonio Mancini, "Il vaso giapponese" (1923) di Camillo Innocenti, "Interno con vaso di fiori" (1949) di Filippo de Pisis, "I Bagni misteriosi" (1937-1960) di Giorgio de Chirico, "Il tavolo del maresciallo" (1957) di Pippo Rizzo e "Damigiana e bottacino (Natura morta nordica)" del 1959 di Renato Guttuso.
Per il grande successo di visitatori che hanno ammirato le opere esposte al Castello Ursino, la mostra “Da Giotto a de Chirico - I Tesori nascosti” è stata prorogata fino al 30 settembre.
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