"Like the Eight Immortals": la mostra di Lap-See Lam a L’Ascensore
L’Ascensore, lo spazio-vetrina dedicato all’arte contemporanea a Palermo, ospita la mostra di Lap-See Lam, che presenta una pubblicazione e un'installazione dal titolo "Like the Eight Immortals", affrontando il tema dell'identità in età postcoloniale, a partire dal progetto in progress "Landing Strip".
L'esposizione riunisce allo stesso tavolo otto membri di una famiglia, provenienti da generazioni passate e future. Un albero genealogico che si delinea nell'arco di oltre duecento anni: ha origine nel 1952, in un distretto della città di Meizhou, nella provincia cinese del Guangdong, e prosegue fino al 2181, attraversando la California, la Sicilia, la Svezia, la Sierra Leone, e fa ritorno a Hong Kong.
Secondo la mitologia cinese, gli "Otto Immortali" sono figure leggendarie, cosiddette "xiān" ("immortali", "trascendenti"). Rappresentano gli archetipi dell’esperienza dell’immortalità e sono venerati dalla filosofia taoista perché incarnano lo spirito del Tao.
La pubblicazione, a cura di Lap-See Lam, L-v-L e Karin Bähler Lavér, contiene otto lettere scritte tra il 1952 e il 2181 da ciascuno degli otto commensali. L’accesso a questi materiali è anch’esso immaginato come parte del rituale presentato dagli artisti a Casa del Mutilato.
L'esposizione riunisce allo stesso tavolo otto membri di una famiglia, provenienti da generazioni passate e future. Un albero genealogico che si delinea nell'arco di oltre duecento anni: ha origine nel 1952, in un distretto della città di Meizhou, nella provincia cinese del Guangdong, e prosegue fino al 2181, attraversando la California, la Sicilia, la Svezia, la Sierra Leone, e fa ritorno a Hong Kong.
Secondo la mitologia cinese, gli "Otto Immortali" sono figure leggendarie, cosiddette "xiān" ("immortali", "trascendenti"). Rappresentano gli archetipi dell’esperienza dell’immortalità e sono venerati dalla filosofia taoista perché incarnano lo spirito del Tao.
La pubblicazione, a cura di Lap-See Lam, L-v-L e Karin Bähler Lavér, contiene otto lettere scritte tra il 1952 e il 2181 da ciascuno degli otto commensali. L’accesso a questi materiali è anch’esso immaginato come parte del rituale presentato dagli artisti a Casa del Mutilato.
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